Un intero mese, tra maggio e giugno, dedicato alla fiber art e della sostenibilità a Busto Arsizio, dove dal 10 maggio all’8 giugno si terrà la seconda edizione di “M(A)Y Fiber – Percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità” organizzata dall’amministrazione comunale con l’assessorato a Cultura e Identità, guidato da Manuela Maffioli.
L’appuntamento di punta sarà Miniartextil 2025 dal titolo “L’arte come preghiera”, curata dall’associazione Arte&Arte di Como nelle sale gemelle del Museo del Tessile e della Tradizione Industriale.
Nella decina di mostre, altre due sono al museo del tessile: quella curata da Erika Montedoro e Luigi Giavini, “Intrecci di nero e di bianco”, un focus sulle tecniche di tintura e nobilitazione tessile, e “Iconografia di un fazzoletto”, a cura della delegazione bustese del punto croce. A palazzo Cicogna sarà invece allestita la mostra Frontiere Immaginarie di Cristiana de Marchi e Dado Shapira.
M(a)Y Fiber 2025 è anche una tappa nel percorso tra il Comune e la Fondazione Pistoletto Città dell’arte di Biella, iniziato in occasione della prima edizione, lo scorso maggio, e condotto durante questi mesi, anche con il coinvolgimento di associazioni, istituzioni scolastiche, università e artisti della città.
Tra le opere di Miniartextil anche quella dell’artista giapponese Mihoko Sumi vincitrice del premio Premio Arte&Arte “Nazzarena Bortolaso”.
Tra gli eventi abbinati alla rassegna anche l’open day dal titolo “La moda è questione di scienza”, (alle 18 il gioco Indovina la fibra) ospitato da Centrocot Multilab.