Ruoli invertiti alla Rifinizione Penny di Prato dove, per una volta, sono stati i dipendenti a premiare l’azienda ed i titolari per i 60 anni di attività.
In realtà la festa a sorpresa è arrivata alla vigilia dei 61 anni perché i 60 sono arrivati in piena emergenza Covid e durante lavori di ristrutturazione interna dell’azienda: a organizzare tutto i 40 dipendenti della rifinizione, che si sono inventati dei pretesti di far andare in azienda i titolari di sabato, sebbene non fosse previsto di lavorare. Festeggiamenti anche molto sobri, dato che tutto è stato organizzato nel rispetto delle normative per la sicurezza sanitaria.
“I nostri amici collaboratori ci hanno stupito, nessuno aveva sospettato nulla – dichiarano sorpresi e felici Riccardo Baldini, Piero Donnini e Niccolò Querci, che gestiscono oggi la Rifinizione Penny – ma avevamo naturalmente intenzione di organizzare qualcosa per celebrare il 60° anniversario dell’azienda, pensavamo di andare ancora più avanti nel tempo. Siamo stati preceduti ma non ci dispiace di certo: anzi, il fatto che le persone che lavorano in azienda abbiano avuto un pensiero del genere costituisce per noi il migliore dei riconoscimenti. Sentiamo l’azienda come una famiglia ed evidentemente è così anche per i nostri collaboratori. Non potremmo essere più contenti”.
I dipendenti della Rifinizione Penny hanno donato ai titolari una targa ricordo. Era presente anche Roberto Querci, uno dei soci fondatori, e i familiari degli altri due, Mario Donnini e Roberto Baldini, che nel 1960 hanno fondato l’azienda; oggi a guidarla sono i tre figli.
Nella foto piccola il capo rifinizione Lorenzo Menchetti consegna ai titolari la targa ricordo (da sinistra: Lorenzo Menchetti, Roberto Querci, Niccolò Querci, Riccardo Baldini e Piero Donnini).