PV Paris

Questione di feeling
Il tour italiano di PV

Due giorni in Italia per presentare le novità del salone, tastare il polso del mercato e ritrovare un feeling con gli espositori in parte perduto.

Prima tappa a Milano, seconda a Prato per Florence Rousson ed il suo team: 48 ore di incontri, presentazioni, slides, domande e risposte per mostrare agli imprenditori tessili il percorso che intende fare la manager francese per riportare al Parc des Expositions chi, negli ultimissimi anni, ha deciso di non partecipare più a Première Vision Paris.

Che il filo che legava, in modo che sembrava indissolubile, i tessitori italiani al salone parigino si sia consumato ed in parte reciso lo dimostrano i numeri: quasi impietosi quelli del distretto pratese, che negli ultimi due anni ha lanciato segnali d’amore a Milano Unica rinunciando alla liason con PV.

E’ da questi presupposti che Florence Rousson si è mossa per cercare di invertire il trend: da un lato l’interesse a mantenere Première Vision nel ruolo di fiera leader a livello europeo, dall’altro la necessità di rivedere le date, con gli italiani in netta maggioranza favorevoli al ritorno alla data di settembre, senza mettersi in contrapposizione con gli espositori di altre aree geografiche, turchi in primis.

Un puzzle di non facile soluzione e per comporre il quale Rousson sta usando tatto e programmazione, con scelte che saranno giudicate nel tempo: “Qualcosa si rivelerà giusta e altre cose sbagliate” ammette senza presunzione ma intanto le prime novità sono già sotto la lente di ingrandimento degli “scontenti”.

Il cambio di data è arrivato, sono state confermate le prime novità già viste a luglio, come il Platinum Club e la disposizione in due soli saloni per ottimizzare i tempi dei visitatori. Focus speciale sul PV Cube, lo spazio chiuso che permetterà a espositori selezionati di mostrare i propri tessuti a clienti altrettanto selezionati. E in più ci sarà la possibilità di avere nuovi stand personalizzabili.

Le richieste arrivate durante gli incontri sono state in parte chiare (portare in fiera i clienti giusti per la produzione di qualità italiana, fare quindi un attento matchmaking, fare in modo che il rapporto spesa-resa torni in positivo, poter partecipare a Blossom senza fare PV) ed in parte più generiche e la sensazione è che una formula vincente per riportare PV al centro dei desideri degli espositori italiani sia ancora in elaborazione.

“Molto dipende dalla risposta dei mercati – ha detto Rousson – a iniziare dalla nazionalità degli espositori. Noi stiamo riposizionando il salone anche al centro del sistema politico istituzionale e politico francese, stiamo sostenendo l’operazione di incoming per i clienti stranieri, abbiamo uno staff di trenta persone che collabora con Desolina Suter per elaborare le tendenze, stiamo implementando la parte digitale della app, del sito e della newsletter per dare più visibilità a chi partecipa al salone”.

Tra le novità anche una versione canadese di PV: “Abbiamo deciso di organizzarla – conferma il direttore generale della divisione Moda di GL events – dopo aver parlato con gli espositori di PV New York. Si svolgerà una volta all’anno a Montreal con 80-100 aziende. E’ un modo per ‘andare a domicilio’ in un mercato interessante, come abbiamo fatto, per esempio, portando a Tokio Tranoi”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini