Trasferta in terra britannica per Ratti in occasione di “Italian Threads: Conversations on Fashion”, il ciclo di incontri che l’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito ha deciso di dedicare alla moda, in collaborazione con la testata online The Platform.
Il quarto appuntamento, “La cultura del tessile italiano: i partner delle case di moda nel mondo” ha visto un approfondimento sulla centralità della filiera della moda e i rapporti sempre più strategici tra i brand e i protagonisti della manifattura tricolore, l’unica con tutte le fasi della produzione.
“Concludiamo in bellezza il primo ciclo di Italian Threads – ha detto Inigo Lambertini, Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito – che ha fatto conoscere al pubblico britannico il dietro le quinte del sistema della moda italiana: un formidabile strumento di soft power e di crescita economica, unico nel panorama internazionale. Con Ratti abbiamo esplorato temi quali la tecnologia, l’artigianalità e i modelli organizzativi vincenti nelle imprese del settore, sottolineando la centralità della filiera della moda italiana”.
“Abbiamo presentato con orgoglio la grande storia della Ratti in una sede prestigiosa – racconta Sergio Tamborini, a.d. di Ratti (a destra nella foto con l’Ambasciatore) – e come azienda abbiamo sempre guardato oltre i propri confini per innovare ed è particolarmente stimolante mostrare la produzione e il dietro le quinte della nostra realtà a una nuova audience internazionale e creativa”.
Per raccontare le partnership con i maggiori marchi della moda e del retail nella capitale britannica Ratti ha immaginato i suoi pilastri in una Londra contemporanea: heritage, eccellenza, innovazione, formazione e cultura. Sullo sfondo la mappa della metropoli, opera dall’artista inglese Jenni Sparks.
Nelle sale di Grosvenor Square è poi andata in scena una performance dedicata alla stampa tradizionale su tessuto, comprese “planche” del XIX secolo, in arrivo dall’Archivio Ratti di Guanzate.