"Una scelta coraggiosa": il luglio caldo di Milano Unica

“In Italia manca la cultura del rischio e oggi gli imprenditori hanno dimostrato che hanno avuto il coraggio di capire che l’anticipo a luglio è una necessità”: così il presidente di Milano Unica Ercole Botto Poala alla cerimonia inaugurale del salone davanti all’elite del tessile italiano. “Una scelta imprenditoriale importante – ha continuato Botto Poala  rimarcando le peculiarità della fiera – ma le sensazioni sono positive. Milano Unica porta avanti il valore del made in Italy e non possiamo permetterci di lasciare ad altri il know-how d’eccellenza. In più proseguiamo sulla strada della sostenibilità al tavolo con SMI e con la Camera della Moda ma bisogna sapere e capire che non è gratis, ha un costo, sennò sbagliamo approccio”.

Sul tema del rischio è tornato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala mentre Claudio Marenzi, nelle vesti di presidente di Sistema Moda Italia, ha rimarcato l’importanza della scelta “non facile ma sicuramente vincente anche in termini di apprezzamento dei clienti per il servizio che ricevono” ed anche il passo indietro fatto dalle varie realtà (Biella, Como, Prato…) per arrivare a questo obiettivo comune.

Il presidente di Agenzia ICE Michele Scannavini ha invece puntato sull’export, con la Russia che, dopo anni di difficoltà, sta tornando a crescere con ritmi rapidi. Ha chiuso la cerimonia il vice ministro Ivan Scalfarotto (nella foto a lato), che ha parlato di “filiera moda come biglietto da visita per l’Italia” ed ha ricordato gli investimenti fatti dal governo, soprattutto negli ultimi quattro anni. “Milano Unica – ha detto – è il primo luogo dove si è fatto squadra già nel 2005 e anche il Tavolo della Moda dimostra che lavorare insieme paga”.

“I numeri hanno superato le aspettative” è stata la frase con la quale Botto Poala ha chiuso l’intervento ed il riferimento è al +20% di espositori: sui visitatori invece bisognerà attendere la fine del salone perchè Rho rende particolarmente indecifrabile l’affluenza. Con soli quattro padiglioni in tutto l’immenso polo espositivo l’unico parametro è guardare i corridoi tra gli stand e non c’è stata una marea umana quanto piuttosto un crescendo di ora in ora. Di certo all’apertura le file ai desk di accredito erano molto lunghe e questo lascia presupporre e pregustare numeri interessanti.

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