Start Up e buone pratiche, a Prato arriva un protocollo

E’ stato firmato stamani il protocollo allargato a molti soggetti del territorio pratese per sostenere l’innovazione tecnologica e creativa nel settore tessile.

Sulla scia di quanto ascoltato, condiviso e proposto un anno fa al Museo del Tessuto in occasione della presentazione del progetto Plustex Prato ha continuato a lavorare per cercare nuove strade coinvolgendo più soggetti: il Comune di Prato, la Fondazione Museo del Tessuto, Next Technology Tecnotessile, il PIN di Prato, la Camera di Commercio, l’Unione Industriale Pratese, Confartigianato Imprese Prato, CNA e Artigianato pratese.

L’idea è realizzare a Prato una sorte di incubatore per start up nel tessile abbigliamento attraverso due pilastri: un centro di eccellenza per l’innovazione e la ricerca tecnologica, e un campus della creatività per supportare l’imprenditoria giovanile e i modelli innovatividi business. Per farlo, forti del protocollo firmato, i proponenti busseranno alle porte della Regione Toscana.

“Arriviamo alla conclusione di un lungo progetto partecipativo – ha commentato l’assessore allo Sviluppo Economico Daniela Toccafondi – e ora vogliamo lavorare tutti insieme per creare un network internazionale sull’innovazione, che parta dal coinvolgimento dei giovani nel settore del tessile e dell’abbigliamento. A Prato ci sono aziende difficilmente imitabili per qualità e know how, ci sono centri di ricerca di eccellenza, vogliamo guardare al futuro investendo sui giovani. Grazie a questo protocollo vogliamo evidenziare anche alla Regione Toscana la possibilità e la capacità che abbiamo di creare start up house che parlino di innovazione e creatività. Dobbiamo andare nella logica di rinnovare, implementare il campo delle competenze e pensare al futuro”.

La realizzazione del progetto porterebbe alla creazione della prima struttura di questo tipo realizzata in Italia: “Dobbiamo partire dalla storia del Museo del Tessuto, raccogliendone il patrimonio aziendale e guardando al futuro – ha aggiunto Francesco Marini, presidente del Museo del Tessuto -. Siamo il distretto tessile più grande d’Europa, vogliamo farlo diventare una piccola Silicon Valley della moda, dove le aziende siano in grado di collaborare in sinergia tra di loro”.

“Questo protocollo d’intesa – ha aggiunto Claudio Bettazzi, presidente di Cna Artigianato pratese non senza una punta di polemica – offre l’opportunità di investire sulla formazione semplificando e mettendo ordine in una materia spesso troppo complessa e disorganizzata. Il Comune in questo contesto è un partner essenziale per evirare la dispersione di idee e progetti, cosa che non ci possiamo permettere. Servono però i fondi necessari per portare avanti questi progetti, e mi rammarico che la Regione Toscana abbia stanziato solo cento milioni di euro per lo sviluppo e l’innovazione, una cifra troppo bassa per investire energicamente nelle start up”.

Le esperienze europee prese a modello (il Centro Europeo per il Tessile Innovativo –CETI– di Lille, ed il progetto incentrato sulla creatività di Maisons de Mode di Roubaix), sono state approfondite all’interno di uno studio di fattibilità, realizzato da Next Technology Tecnotessile e saranno discusse nelle prossime settimane con la Regione Toscana.

Nella foto, da sinistra, Francesco Marini (presidente del Museo del Tessuto), Claudio Bettazzi (presidente CNA Prato), Moreno Vignolini (vice presidente Confartigianato Prato), Daniela Toccafondi (assessore), Luca Giusti (presidente Camera di Commercio), Solitario Nesti (Tecnotessile) e Enrico Banchelli (PIN Prato).

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