Per mettere un freno alle difficoltà dei consumatori nel riconoscere le fibre del tessuto degli abiti comprati The Woolmark Company lancia l’iniziativa Filter by Fabric, esortando tutti i marchi di moda, i rivenditori, i giornalisti e i content creator a impegnarsi a utilizzare per i prodotti delle diciture chiare, oneste e che comunichino accuratamente la composizione del tessuto stesso.
Uno studio di YouGov ha infatti dimostrato che i termini ambigui confondono i consumatori, soprattutto quando vengono utilizzati materiali sintetici per imitare le fibre naturali nei capi di abbigliamento.
La campagna di TWC incoraggia gli utenti a “filtrare per tessuto” quando si acquista, concentrandosi sull’impatto di tale tessuto sull’ambiente e consentendo loro di prendere decisioni più consapevoli in termini di sostenibilità.
“Dobbiamo comunicare chiaramente – dice John Roberts, Managing Director di The Woolmark Company – la composizione dei tessuti derivati dai combustibili fossili. Questo potrebbe avviare una trasformazione significativa nel settore, incoraggiando trasparenza, responsabilità e consumo consapevole. Educare i clienti è fondamentale affinché comprendano l’importanza delle informazioni riportate sulle etichette dei capi, in modo simile a quello con cui interpretano le etichette nutrizionali degli alimenti o le classificazioni energetiche degli elettrodomestici”.
Marchi di moda, giornalisti, content creator, rivenditori e consumatori possono dare il loro supporto sul sito filterbyfabric.com per richiedere un’accurata etichettatura dei prodotti.
The Woolmark Company ha già raccolto l’adesione alla campagna di Benetton, Cubus, Reformation, Saul Nash, Lagos Space Program, Teatum Jones, Dagsmejan, Maggie Marilyn, Haydenshapes, Albus Lumen, Plastic Soup Foundation e Variant 3D.