Valentino sbarca in Borsa

Valentino prepara un maxi sbarco in Borsa, col collocamento sul mercato del 50% delle azioni probabilmente nel giugno 2016. Ovviamente mercati permettendo potrebbe trattarsi di un’operazione di carattere globale, destinata soprattutto agli investitori istituzionali e internazionali.

Naturalmente, sarà l’andamento dei mercati a determinare il momento effettivo dell’Offerta di vendita, che non risponde certo all’obiettivo di raccogliere denaro, avendo la società come azionista la famiglia reale del Qatar. Piuttosto lo scopo di questa azione è quello di dare maggior visibilità a una società che rappresenta una vera storia di successo.

Sta così entrando nel vivo la selezione dei consulenti che affiancheranno l’azienda guidata da Stefano Sassi e la cui direzione stilistica è affidata a Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, alla fine dell’Offerta di vendita Valentino dovrebbe assomigliare a una public company. Anche per questo, per evitare la contendibilità, sarà importante che a sottoscrivere siano investitori istituzionali internazionali.

La decisione finale sulla quota non sarebbe, però, ancora stata presa, nonostante l’intenzione sia quella di fare un collocamento molto rilevante. Così come sarebbe ancora aperta la discussione riguardo la piazza in cui quotarsi. Se l’intento è quello di rafforzare l’immagine del marchio puntando sui consumatori occidentali, appare naturale che la scelta ricada su Milano. O, almeno, anche su Milano, per sostenere le radici e la storia italiane di Valentino. Ma al momento nè la maison nè Rothschild, la banca d’affari che affianca Valentino, hanno rilasciato commenti.

Valentino era stato rilevato dal Qatar nell’estate del 2012 per 720 milioni di euro. Un prezzo che era sembrato esagerato, visto che il bilancio 2011 si era chiuso con un fatturato di 322,4 milioni di euro. Ora la società si appresta a chiudere il 2015 con 1 miliardo di euro di ricavi, dopo un primo semestre in forte crescita: il fatturato dei primi sei mesi è stato pari a 478 milioni, +59%; mentre l’ebitda (margine operativo lordo) è stato di 87,5 milioni, quasi l’88% in più dei 46,7 milioni del semestre 2014, con una incidenza sui ricavi del 18,3% rispetto al precedente 15,5%.

Condividi articolo