Il Giubileo della Misericordia si apre a Prato con una connotazione legata all’attività tessile del territorio. Il vescovo Agostinelli infatti indosserà, in momenti diversi, le due vesti liturgiche di maggior significatività realizzate a Prato: la copia del piviale donato all’allora papa, oggi santo, Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000 e la copia della casula “Francesco, ripara” donata all’attuale pontefice Francesco durante la sua recente visita.
La copia del piviale (l’originale è conservato in Vaticano) appartiene al Museo del tessuto, che ha accolto la richiesta di prestito alla Diocesi per l’occasione dell’apertura della Porta Santa e quindi del Giubileo; di proprietà della Diocesi, invece, a seguito di donazione fatta dall’Unione Industriale Pratese, la copia della casula di papa Francesco.
“Come Unione Industriale Pratese – commenta il presidente Andrea Cavicchi – siamo orgogliosi delle iniziative che abbiamo promosso e che hanno portato la Prato tessile nella dimensione della Chiesa e dei suoi più alti rappresentanti. Tessuti e capi di questa levatura rappresentano una sfida che il nostro distretto ha raccolto con entusiasmo, forte delle competenze di cui dispone e nella consapevolezza di realizzare qualcosa di davvero speciale. Il tessuto della casula di papa Francesco, in particolare, ha impegnato fortemente tecnici, studiosi, imprenditori e lavoratori. E’ stato così possibile, grazie anche al supporto di Pratotrade, rimettere in produzione in chiave industriale un tessuto medievale, con un’operazione di cui non si conoscono precedenti”.
“Il Museo del tessuto – aggiunge il presidente Francesco Marini – ha il privilegio di possedere la copia del piviale del Giubileo del 2000, che ben volentieri abbiamo prestato alla Diocesi per questa occasione eccezionale Abbiamo inoltre anche un’ulteriore copia della casula donata a papa Francesco, esposta in questi giorni nel contesto della mostra che celebra i 40 anni del Museo. Sono opere straordinarie in se stesse e per il loro significato, un patrimonio che il Museo del tessuto custodisce per conto di tutti i pratesi. E’ bello però che queste vesti vengano anche utilizzate, e che ciò avvenga in una circostanza così importante e particolare”.