In uno stand caratterizzato dal design dei teli realizzati con i filati Naturalis Fibra nel workshop con gli studenti del Politecnico di Milano Botto Giuseppe ha presentato a Pitti Filati la collezione A-I 23/24.
Il frutto del lavoro degli studenti del terzo anno del Master in Knitwear e Design abbellisce l’ambiente fieristico esaltando le lane sostenibili. “Una collaborazione di cui siamo soddisfatti per il punto di vista stilistico per le tecniche utilizzate, effetti, strutture tridimensionali e idee davvero innovative” dice l’AD Silvio Botto Poala.
La collezione Naturalis Fibra si basa sulla lana migliore, che arriva dalle regioni dove si produce la qualità più alta ed in continenti diversi: “E’ la materia che lavoriamo con passione fin dall’inizio della storia dell’azienda, nel 1876 – continua Botto Poala – e nel tempo abbiamo aggiunto la seta, il cashmere, solo fibre naturali, rinnovabili e biodegradabili. Abbiamo l’obiettivo, entro il 2025, di produrre filati che derivano dall’acquisto di materia prima sostenibile al 100%”.
I filati Slowool (nella foto) sono lane superfine tracciabili e sostenibili: lana merino superfine mulesing-free , certificata da Cradle to Cradle di livello Gold e Rws. Precious Powder, Bio Age, Arte & Craft le tendenze a cui si ispira la collezione.
Il 2021 per Botto Giuseppe è stato anche l’anno del secondo report di sostenibilità, che, in un momento di grandi prblemi legati alle fonti di energia, riporta numeri confortanti, segno di progressivi miglioramenti e maggiore effiecientamento delle risorse.
L’azienda ha ridotto per il 60% le emissioni di CO2, grazie agli investimenti fatti negli ultimi dieci anni. Il 75% dell’energia utilizzata nei due stabilimenti di Valdilana e Tarcento, viene autoprodotta da fonti rinnovabili.