In un’edizione di Pitti Filati in cui l’affluenza è stata interessante il Lanificio dell’Olivo ha portato la collezione PE 23 all’insegna di sostenibilità, made in Italy e servizio.
“E’ una collezione che parla di noi – dice l’AD Fabio Campana – con dodici nuovi filati sostenibili certificati e ora siamo la filatura italiana con più certificazioni. Il nostro prodotto, tutto italiano, è stato ben accolto da chi cerca cose nuove, con un occhio anche al lusso”.
L’azienda esce da un 2021 in grande crescita (40%) dopo il duro 2020 e ha ritrovato il gusto delle fiere: “Il digitale ci è servito – continua Campana – e il sito è ottimo ma per noi è imprescindibile la materialità e sul mercato abbiamo mantenuto il personale, che può incontrare fisicamente ogni cliente. E per quanto riguarda le materie prime e il loro approvvigionamento abbiamo alle spalle una proprietà solida che ci consente di muoverci per tempo, già prima dell’inizio della stagione. Ma è ovvio che, nelle difficoltà, c’è stato un ritocco ai listini, che in percentuale però è stato inferiore ai rincari”.
Le dodici nuove proposte in collezione sono state declinate in tre temi: innovazione, transtagionalità e genderless. Nella prima il focus è sulla ricerca di materiali sostenibili, nella seconda ci sono filati leggerissimi, senza il concetto del tempo e quindi utili nella collezione estiva e invernale. Infine la terza, che include e non separa per genere, né per tipologia di materia, né per gamma colore.