Gruppo Albini camiceria

Visti in fiera – Le tre linee di Albini Group

“Il 2024 è stato deboluccio, con un primo semestre che si è mosso sull’onda di fine 2023, ma nel secondo siamo andati meglio e il 2025 si è aperto con un’atmosfera positiva”.

Stefano Albini, presidente di Albini Group, è molto diretto: nei giorni di una Milano Unica eccellente come poche altre edizioni passa dal recente passato al prossimo futuro con l’esperienza di chi ha vissuto le molte fasi di alti e bassi del tessile italiano. L’analisi è ancora “embrionale” ma il peggio sembra passato: “Il recupero iniziato a luglio – spiega – è proseguito fino a fine anno e il gennaio 2025 è già in percentuale positiva a doppia cifra rispetto al 2024, anche su lato del fatturato. Le precollezioni sono piaciute, soprattutto per la parte che ha esaltato la ricerca ed i mercati sembrano più ricettivi. Vediamo cosa succederà con Trump, perché il nostro export negli USA è del 15-18% ma c’è preoccupazione per i nostri clienti”.

Per dare più scelte ed opportunità proprio ai clienti Albini ha portato a Milano Unica tre linee, ognuna con le proprie peculiarità.

La collezione di Thomas Mason (nella foto il tessuto Regent) è “A Shirting Story”, tributo all’evoluzione del suo catalogo Silverline, un classico del brand con tessuti sempre disponibili. Per la PE 26 i disegni classici sono stati reinterpretati con stile British: il risultato è un catalogo, composto da 20 volumi, che include una definizione (armature, disegni o materie prime) che descrive i tessuti presentati.

Per Albini 1876 il nome scelto è “Beyond Living”, un viaggio in tre temi principali, dove l’intelligenza artificiale incontra l’estetica dell’architettura. Proprio con immagini AI-generated si va da Le Corbusier che interpreta il tema Balance Hub (molto apprezzato dal mercato USA, ndr), a Frank Lloyd Wright che dà forma a City Escape, mentre Walter Gropius ispira il tema Studio.

In Balance Hub c’è l’equilibrio tra lavoro e tempo libero: tessuti progettati per rispondere alle esigenze di una vita dinamica, quindi naturali e leggeri come le mussole di cotone ma anche tessuti performanti. Fiore all’occhiello è 4Flex Formula. In City Escape invece le proposte spaziano da tessuti in lino in diversi pesi e disegnature, fino a basi più strutturate in 100% cotone o in mischia con Tencel Lyocell.

In Studio infine ogni tessuto racconta una storia, con trattamenti innovativi come Crunchy (mano croccante), Shiny (effetto scintillante), Salt (mano secca grazie al sale marino), Wax (effetto cera) e Washed (effetto morbido).

Chiusura con Albiate 1830 e il suo Western Australia Horizons, un viaggio nell’altro capo del mondo con il denim protagonista, come sempre, della collezione. Si tratta di un denim di lusso creato con materiali pregiati come Sea Island, seta, lana e cashmere; nel Denim Seersucker invece si trovano effetti di rilievo e texture dinamiche. Tessuti in Movimento è la collezione sportiva e le stampe, con colori australiani come il rosa e le sue sfumature, i rossi, i marroni, i gialli e i bruciati. Un altro tema centrale della collezione è il ricamo simulato.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini