Tessuti sintetici e biodegradabilità non sono propriamente soggetti che viaggiano in coppia, sia in confronto a tessuti a base naturale che in considerazione dei tempi di decomposizione.
I tessuti a base di poliestere o poliammide, che costituiscono la maggior parte del fabbisogno tessile mondiale, necessitano infatti di più di 200 anni per decomporsi, creando anche un sovraccarico per gli impianti di smaltimento dei rifiuti e gravi danni all’ ambiente se non correttamente gestiti.
Ad oggi oltre il 70% di questi rifiuti viene riversato in discarica oppure incenerito senza possibilità di essere reimpiegato nel rispetto di un’economia circolare. Così Technow ha messo in campo il progetto Susteck ed ha sviluppato una collezione di tessuti sintetici in grado di decomporsi in meno di cinque anni e senza rilasciare sostanze tossiche durante il processo di degradazione.
Il processo di biodegradazione di questi tessuti firmati Technow si attiva solo in condizioni di discarica priva di luce ed ossigeno, pertanto, possono tranquillamente essere conservati intatti sino al momento in cui inizia il processo di smaltimento.
I tessuti Susteck trovano utilizzo soprattutto in fodere, piumini e capispalla ultraleggeri e sono prodotti, in collaborazione anche con Fulgar, in due differenti aree produttive: in Italia per il mercato europeo e in Cina per l’area asiatica.