Sono stati 900 gli operatori del settore che hanno visitato “La Moda Italiana a Seoul” nei tre giorni di appuntamenti al Westin Chosun Hotel; erano stati 600 in due giorni un anno fa.
Tra i buyer e gli operatori del retail coreano hanno partecipato i rappresentanti dei più importanti department stores del paese (nomi come Lotte, Shinsegae, MCM, Hyundai), grandi gruppi moda come LF e Samsung, e tutti i top retailer e multimarca indipendenti di riferimento, tra cui diversi nomi nuovi.
“I prodotti moda italiani stano raccogliendo un consenso crescente in Corea del Sud – afferma Antonio Gavazzeni, presidente di Ente Moda Italia – e in termini di vendite è tra i paesi che continua a registrare le performance migliori: i dati di Sistema Moda Italia nei primi dieci mesi del 2015 hanno rilevato un +11% per l’export moda italiano verso la Corea, con alcuni segmenti di prodotto in aumento ancora più sostenuto. Questa ottava partecipazione ha ribadito le potenzialità e il grande interesse degli operatori coreani verso lo stile e la creatività italiani. La Corea del Sud è sempre più strategica per Ente Moda Italia e per le nostre aziende, un mercato su cui investire con operazioni promozionali e commerciali, e grazie anche ai nostri partner locali di People of Tastes lo faremo con sempre maggiore intensità”.
“Il gruppo di piccole e medie imprese italiane di qualità che abbiamo portato a Seoul – aggiunge Alberto Scaccioni, amministratore delegato di EMI – ha lavorato molto bene in tutti e tre i giorni di manifestazione, incontrando i rappresentanti più importanti della distribuzione coreana, che nei fatti esprime uno scenario retail tra i più sofisticati nell’attuale panorama internazionale. E la nuova formula incentrata su tre giorni di manifestazione invece che due, si è rivelata vincente: ha dato la possibilità agli operatori di intervenire più numerosi, e soprattutto di approfondire con più passaggi le collezioni italiane, in scena nella sofisticata Grand Ballroom del Westin Chosun Hotel di Seoul, una delle più belle strutture ricettive della capitale”.