Rifiuti

Confindustria Toscana Nord chiede congruità per le sanzioni

Dopo quattro anni di percorso giudiziario un’azienda pistoiese del settore del trattamento rifiuti ha vinto il ricorso contro un verbale ambientale ARPAT in quanto il fatto, per il quale era stato chiesto un mese e 15 giorni di arresto, non sussiste.

La notizia ha dato lo spunto a Confindustria Toscana Nord Lucca Pistoia Prato per tornare sul tema della congruità delle contestazioni che in questa materia vengono spesso verbalizzate alle aziende.

“All’interno di un sistema legislativo ambientale estremamente complesso e spesso contraddittorio occorre, come del resto scrive la stessa ARPAT “uniformare i comportamenti di tutte le strutture” evitando – sottolinea Confindustria Toscana Nord – interpretazioni personalistiche e non fondate su dati normativi o giurisprudenziali. Per non parlare poi di casi come quello citato, in cui, alla fine dell’iter processuale, con largo dispendio di risorse pubbliche e private, emerge addirittura che “il fatto non sussiste”.

Confindustria sottolinea che non tutte le imprese possono permettersi di attendere più di tre anni per ottenere il riconoscimento delle proprie ragioni e spesso, in queste situazioni, preferiscono pagare.

“L’obiettivo degli organi di controllo – dice Confindustria – ma anche dell’industria (visto che chi non rispetta le regole genera anche una concorrenza sleale!) deve essere quello di efficacia dei sopralluoghi e di repressione delle violazioni laddove le stesse non siano meramente formali ma abbiano impatti diretti sull’ambiente. Tali controlli devono inoltre essere improntati a profili deontologici di imparzialità e obiettività, evitando azioni arbitrarie e qualsiasi trattamento preferenziale o persecutorio verso le imprese. Su questi aspetti Confindustria Toscana Nord, nel rispetto dei rispettivi ruoli, auspica di intensificare i momenti di confronto e di verifica sul territorio al fine del raggiungimento dell’obiettivo comune: il rispetto e la tutela del territorio”.

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