Consumer's form

Tessile e Salute, ancora avanti con Consumers' Forum

Ancora un tassello nella collaborazione di Tessile e Salute con Consumers’ Forum: nella sede di Federfarma a Roma si è svolta una giornata di formazione sui temi della sostenibilità nel settore tessile rivolta alle associazioni nazionali di rappresentanza dei consumatori.

Sessione formativa al mattino, con l’associazione biellese rappresentata da Mauro Rossetti, dal direttore Marco Piu e da Andrea Moro, responsabile delle relazioni pubbliche. Rossetti ha tracciato una panoramica dell’ecosistema tessile, partendo da un inquadramento generale del settore industriale e proseguendo con la presentazione delle attività di Tessile e Salute, dalla Strategia Europea 2030 per un tessile circolare e sostenibile al regolamento REACH.

Piu ha invece presentato gli aspetti più tecnici relativi al funzionamento del marchio di certificazione europeo Ethic-et di Tessile e Salute, spiegando il concetto di tracciabilità della filiera. E’ stato poi presentato il sistema gestionale Arianna, che detiene la più grande banca dati relativa alle miscele chimiche utilizzate nella filiera tessile.

Moro ha concluso con un focus sul tema della sostenibilità sociale che diventerà un elemento di reportistica obbligatorio per le imprese europee, al pari delle informazioni finanziarie, contenute nel bilancio sociale.

Nel pomeriggio sessione di confronto fra le parti per stabilire come procedere nella collaborazione tra Tessile e Salute e le associazioni dei consumatori. Tra le azioni individuate spicca quella di lavorare a un’azione formativa-informativa rivolta alle scuole sui temi della sostenibilità tessile e di contrasto al modello del fast-fashion.

L’incontro ha avuto anche un seguito il giorno dopo: prima un incontro con Rosa Draisci dell’Istituto Superiore di Sanità, presidente del Comitato Scientifico dell’associazione, poi la delegazione è stata ricevuta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per discutere l’iter necessario a riconoscere ed accreditare il proprio marchio Ethic-et all’interno dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli acquisti verdi della pubblica amministrazione per permettere alle imprese tessili che lo detengono di poter direttamente partecipare alle gare pubbliche di appalto.

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