Brusca frenata di ordini nel terzo trimestre per il meccanotessile italiano: Acimit ha stimato nel 20% il gap rispetto ad un anno prima.
Il risultato è frutto di una riduzione della raccolta ordinativi sia sul mercato italiano che su quelli esteri: -45% nel primo caso e -13% nel secondo. Il carnet ordini a questo punto assicura 3,7 mesi di produzione.
“I dati – dice il presidente di Acimit Marco Salvadè – confermano la contrazione già evidenziata nei trimestri precedenti. Preoccupa soprattutto la situazione del mercato interno, dove il calo continua da sette periodi consecutivi. Occorrono urgenti misure per rafforzare la competitività delle aziende italiane. Nel disegno della legge di Bilancio approvato dal Governo il rifinanziamento della Sabatini va nella giusta direzione, ma è assente il piano Transizione 5.0. Ci auspichiamo che i fondi europei da destinare all’attuazione di tale piano vengano sbloccati rapidamente per poter attuare la transizione digitale e sostenibile necessaria a rivitalizzare il mercato italiano”.
Nel primo semestre l’export ha subito una frenata in diversi importanti mercati di riferimento, come Turchia, Cina e Stati Uniti: “Lo scenario economico globale resta negativo – conclude Salvadè – e di conseguenza anche gli investimenti nel settore tessile frenano. La prossima Itma Asia + Citme vede la partecipazione di circa 60 costruttori italiani. Da questo evento, in uno dei mercati strategici per la domanda di macchine tessili, potranno arrivare importanti indicazioni sullo stato di salute del settore”.