Alberto Enoch, tra Servizi e Seta e le nuove strade di Feel the Yarn

“Il più pratese dei biellesi e il più biellese dei pratesi”: così si definisce Alberto Enoch, piemontese di origine e toscano di “avviamento alla professione”. Il presidente del Consorzio Promozione Filati e titolare di Servizi e Seta è a Pitti Filati in questa doppia veste, che non appare scomoda.

Così, mentre accoglie i clienti italiani ed internazionali nello stand, dà uno sguardo alla fiera e alle aziende presenti. Prima il dovere, che poi è un piacere a giudicare dalle ore lavorate, con Servizi e Seta.

“In questo periodo non facile – dice – non ci siamo mai fermati, anche per quanto riguarda la tessitura, per non parlare del jersey, che è il nostro punto forte, mentre per la maglieria la crescita è fisiologica, visto che siamo nel settore da poco. Abbiamo un prodotto che ci consente di essere non proprio fantasiosi come i pratesi ma neppure formali come i biellesi”.

A Pitti Filati Servizi e Seta ha portato una collezione che cancella quasi del tutto i riferimenti alle stagioni ed il contini alternarsi di sole e pioggia nel cielo di Firenze le dà ragione.

L’autunno/inverno 2025-26 è declinato in mille modi, tutti legati a materie prime e tecnologie di prima fascia. La tecnologia di filatura Superfine Semi Worsted per lana organica, cashmere, cotone organico e seta; il processo Air Brushed per intensificare l’aspetto lanoso e aumentare la leggerezza; la linea 4Seasons, con la seta protagonista sono alcuni degli esempi di una collezione che va anche verso la rinuncia ai campionari più classici, visto che l’obiettivo è lavorare sulla personalizzazione del prodotto insieme al cliente.

Sul fronte CPF invece Enoch è già avanti, su altre date e altri luoghi: “Con Ice – spiega – stiamo lavorando ad una sorta di roadmap che porterà le aziende socie sulle strade degli USA e della Cina, toccando New York, Los Angeles, Shanghai e Shenzhen, con una nuova versione dei workshop fatti finora da Feel the Yarn. Il momento è delicato ma le nostre aziende hanno saputo difendersi bene e nelle difficoltà esce chi ha idee. Mi pare che l’Europa stenti ancora, mentre gli USA danno più soddisfazioni, ma nell’ultimo viaggio in Cina ho percepito un certo risveglio anche là, soprattutto nelle città di provincia”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini