Sono proprio all’ingresso del salotto buono di Messe Frankfurt, il padiglione 12, utilizzato per la prima volta per Techtextil: le quasi 30 aziende italiane associate ad Acimit accolgono i visitatori con un’area davvero ampia e colorata di verde, bianco e rosso.
Presente a Francoforte anche Alessandro Zucchi, sia come presidente dell’associazione dei costruttori di macchinari tessili sia come amministratore delegato di Ferraro. Dopo ITM a Istanbul per il settore c’è una nuova vetrina in presenza.

Alessandro Zucchi
Quanto è importante ritrovarsi in fiera?
Noi vendiamo macchinari, oggetti che si possono vedere e toccare, quindi c’è bisogno dei saloni, che magari non sono più luoghi dove chiudere un affare, come capitava una volta ad Itma, dove in una settimana raccoglievi ordini per due anni, ma che ci consentono di avere un rapporto diretto con il cliente e un momento di confronto tra di noi imprenditori. In più adesso si percepisce bene la voglia di rivedersi dopo lo stop forzato degli ultimi anni.
Questa insolita formula con tre fiere contemporanee è un vantaggio per il settore?
Per Heimtextil questo periodo forse non è il migliore, perché a giugno i campionari sono già fatti e forse per questo alcune aziende che conosco hanno preferito non venire, ma i numeri sono comunque molto alti e quindi la scelta pare giusta, anche se personalmente spero che Heimtextil possa essere organizzata a gennaio. Poi ho visto che qualche azienda ha portato anche dei macchinari ed egoisticamente devo dire che preferisco che le novità siano presentate a ITMA il prossimo anno.
A proposito. ITMA è ancora lontana o è vicina?
ITMA è già alla promozione in tutto il mondo. La fase delle iscrizioni si è chiusa con un numero di espositori inferiore alle edizioni precedenti ma con un’area espositiva che sarà la più estesa nella storia del salone, con le aziende italiane che ne occuperanno il 34%. Segno che le aziende hanno voluto investire sul salone. Adesso pensiamo a portare a Milano clienti e visitatori. Ci sono ostacoli burocratici da affrontare, più che mai adesso con una situazione pandemica e di geopolitica tutta da definire. Lavoriamo sui visti per chi arriva da paesi più ‘impegnativi’ per tanti aspetti, come il Pakistan o la Cina, e facciamo il possibile per facilitare l’ingresso in Italia. Intanto promuoviamo ITMA durante saloni e missioni all’estero.
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