Calenda a Bruxelles con Cna

Anche Calenda a Bruxelles per lo sviluppo sostenibile

Si è svolta oggi al Parlamento Europeo, su iniziativa dall’eurodeputata Alessia Mosca, l’iniziativa “Trade for Sustainable Development“, momento di confronto sulle tematiche del commercio internazionale e sugli aspetti delle problematiche connesse ai processi all’interno delle catene produttive.

L’evento ha visto un focus sull’industria globale della moda dal titolo “Fashion Focus: the fundamental right to a living wage” attraverso il rapporto dell’ONG “The Circle” presentato da Livia Firth, Jessica Simor QC e Miriam González Durántez. Ha partecipato al confronto anche il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ma la presenza italiana poteva contare anche su Cna Federmoda con Antonio Franceschini, Beppe Pisani ed Elisa Vitella, coordinatrice dell’ufficio Cna di Bruxelles. Calenda ha posto al centro del suo intervento la necessità di introdurre negli accordi commerciali di libero scambio clausole che impegnino i Paesi a porre in essere iniziative per il raggiungimento di salari che consentano stili di vita adeguati.

“Abbiamo apprezzato fortemente questa iniziativa – ha dichiarato Antonio Franceschini – in quanto riteniamo fondamentale che le politiche commerciali contemplino anche aspetti legati alla responsabilità sociale, all’etica ed alla sostenibilità economica all’interno delle filiere produttive. Le catene di fornitura assumono ormai dimensioni sempre più globali, per dirla con Parag Khanna siamo oggi di fronte ad un “supply chain world” e nessuno, stato, istituzione, associazione, impresa, può sottrarsi dall’assumere impegni che portino a condividere etica nell’ambito del commercio internazionale inteso in senso lato”.

Pisani ha ricordato poi come CNA Federmoda da anni sviluppi iniziative dedicate alla promozione di un consumo consapevole con particolare riguardo verso le giovani generazioni portando all’interno delle scuole italiane propri rappresentanti al fine di illustrare la complessità della filiera produttiva della moda ed invitando i giovani a porsi domande all’atto dell’acquisto di beni di abbigliamento.

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