E’ stata dura e lunga ma alla fine l’Unione europea ha fatto propria la posizione italiana e ha approvato un nuovo regolamento che conserva la possibilità di applicare anche alla Cina misure anti-dumping, escludendo il riconoscimento dello status di economia di mercato.
Per più di 15 anni Confindustria si è battuta contro il dumping praticato dalla Cina che escludeva che al paese asiatico venisse riconosciuto lo status di economia di mercato. Un riconoscimento che rende impraticabile l’applicazione di qualsiasi misura per la regolazione dei flussi delle merci dalla Cina; in pratica un azzeramento dei già pochi strumenti disponibili per contenere la concorrenza commerciale all’insegna del dumping sociale e ambientale.
Nei vari organi europei, ma soprattutto in Consiglio, l’Italia si è sempre opposta allo status: “Confindustria – si legge in una nota di Confindustria Toscana Nord – è sempre stata impegnata in questa battaglia e al suo interno le industrie manifatturiere del territorio sono fra quelle che hanno espresso maggiore contrarietà a questa prospettiva”.
“Concordiamo col ministro Calenda – commenta Francesco Marini, consigliere delegato di Confindustria Toscana Nord per l’internazionalizzazione e la crescita – che nel commentare il nuovo regolamento europeo anti-dumping parla di un risultato non ottimale ma il migliore possibile nel contesto di riferimento . E’ vero, ciò a cui si è giunti non è certo la soluzione di tutti i problemi ma è un passo importante sul piano materiale e anche simbolico, oltre che un successo per l’industria italiana e per il paese. Secondo alcuni calcoli la concessione del riconoscimento alla Cina avrebbe messo a rischio in Italia dai 200.000 ai 500.000 posti di lavoro. Governo, Confindustria e delegazione parlamentare italiana al Parlamento europeo hanno saputo muoversi uniti e determinati per una buona causa. Per le nostre imprese il nuovo regolamento significa un po’ più di tranquillità: sappiamo che in caso di nuove massicce offensive commerciali della Cina su prodotti di nostro interesse qualche arma in mano la abbiamo”.