I nuovi sviluppi intorno al Buzzilab, con le dimissioni del direttore Bartolini, riaprono il dibattito intorno al laboratorio dell’istituto pratese.
Confindustria Toscana Nord torna ad occuparsene con una nota, in cui si parla di “decisione della dirigenza scolastica, non dichiarata ma chiaramente emersa dal diniego a richieste di incontri, di gestire la situazione escludendo le imprese”. Per CTN “è vitale che l’attività laboratoriale di analisi conto terzi effettuata fino allo scorso settembre conservi almeno alcuni punti di forza fondamentali: le competenze maturate; la relazione con le imprese del territorio; il legame con gli importantissimi brand nazionali e internazionali che ne sono stati clienti; l’attività di studio e di ricerca che traeva stimolo anche da questi contatti; non ultima, la capacità di generare reddito – nel rispetto delle prescrizioni delle norme – che vada primariamente a beneficio della scuola”.
I contatti avuti da Confindustria Toscana Nord con soggetti di livello nazionale miravano a questo obiettivo: creare una fondazione che vedesse coinvolte e interessate anche le aziende e che a sua volta potesse dare vita a un soggetto in grado di assicurare alla scuola stessa e al sistema economico un servizio soddisfacente. Un servizio, cioè, che ripristinasse almeno in buona parte i vantaggi della situazione precedente a settembre 2019 senza riproporne le inadeguatezze sul piano normativo, emerse improvvisamente e che hanno colto le aziende di sorpresa. Invece all’orizzonte sembra esserci una soluzione diversa.
si chiude un’epoca
Intanto Andrea Cavicchi, come presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, ha rivolto al professor Giuseppe Bartolini i ringraziamenti per quanto fatto: “Con le dimissioni del professor Bartolini – dice Cavicchi – si chiude un’epoca. 40 anni in cui a Prato su Bartolini abbiamo potuto contare tutti, imprese, associazioni, organizzazioni pubbliche e private. Abbiamo contato su di lui per la sua riconosciuta competenza e autorevolezza, per la sua disponibilità, per la sua capacità di impostare e realizzare studi originali che sono serviti per sostenere il tessile del nostro distretto dimostrandone il valore in termini di ecosostenibilità e qualità. Viceversa, il lavoro di Bartolini è stato determinante per dimostrare quanto i concorrenti extraeuropei di Prato si approfittino delle asimmetrie nelle condizioni di accesso ai mercati per farci importare, di fatto, prodotti talvolta fortemente nocivi.
Andare in un Ministero con Bartolini o parlare insieme a lui con interlocutori nazionali e internazionali significava poter contare su un ‘alleato’ tecnicamente autorevole, che tutti stavano a sentire.
Bartolini non se ne va: continua nella sua attività di docente al Buzzi, dove tanti ragazzi avranno ancora la fortuna di poter godere della sua competenza e del suo amore per la scuola. Quello che gli diamo quindi non è un addio ma soprattutto un sentito e profondo ringraziamento per quello che ha fatto nel laboratorio del Buzzi e per il laboratorio del Buzzi, di cui ha costruito, più di chiunque altro, la buona fama che ne ha fatto un riferimento per il mondo della moda a livello internazionale”.