Il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi torna a parlare in difesa del distretto pratese dopo le parole della (mai citata) segretaria di Cgil Susanna Camusso.
l’export manifatturiero pratese dei primi 9 mesi del 2016 ha segnato +6,2%
“Parlare di superamento del distretto – ha scritto Cavicchi – può essere, a seconda dei punti di vista, un’affermazione scontata o completamente inappropriata. E’ vero che il distretto tessile pratese non è più quello di un tempo e che è cambiato profondamente negli ultimi anni, così come del resto ha avuto una sua costante evoluzione anche nei decenni precedenti. Senza dubbio Prato è cambiata rispetto a quella che hanno conosciuto le generazioni precedenti: tuttavia il distretto tessile pratese continua a esistere e anzi manifesta una vitalità che viene riconosciuta da chiunque lo osservi e lo studi. Ricordo che l’export manifatturiero pratese dei primi 9 mesi del 2016 ha segnato +6,2% e, dato più importante, lo studio sui bilanci recentemente condotto dal Centro Studi di Confindustria Toscana Nord ha evidenziato un miglioramento della marginalità operativa lorda (MOL) in percentuale sui ricavi: il 6,76% del 2015 è per il distretto il miglior dato del decennio. Siamo consapevoli delle fragilità di alcuni segmenti della filiera e della necessità di lavorare ancor di più su innovazione, internazionalizzazione, cultura, formazione: tuttavia il sistema-Prato esiste, cambiato ed evoluto rispetto a un passato anche molto recente. Prato ha vissuto anni molto duri, in cui ha dovuto cambiare pelle e tradurre la sua storica propensione all’export in un nuovo modo di muoversi nel mondo globalizzato. Grazie in primo luogo alla disponibilità delle imprese a investire e alla loro capacità di innovarsi oggi siamo ancora qui, ancora il distretto tessile più grande d’Europa, ancora pronti a nuove sfide.”