China

Chic è tornato a spingere la moda cinese

Il commercio cinese dà segnali importanti di ripresa e il post Covid-19 passa anche dalle fiere, che a Shanghai sono tornate protagoniste della scena. Chic ha fatto la sua parte portando nella megalopoli cinese oltre 43.000 visitatori.

43.986 il numero preciso di visitatori che hanno voluto essere presenti alla prima fiera dell’abbigliamento dopo il lungo periodo di emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo: una platea quasi esclusivamente interna, considerate le difficoltà negli spostamenti e l’obbligo di quarantena per chi arriva dall’estero.

Quindi a rappresentare i brand stranieri sono stati soprattutto gli agenti. Il focus della fiera è stato incentrato sulla moda sostenibile e sull’aggiornamento del mercato cinese della moda. Per agosto l’Ufficio Nazionale di Statistica prevede un aumento dello 0,8% rispetto all’inizio dell’anno, con crescita maggiore nelle cosiddette (per i parametri cinesi) piccole metropoli, ovvero città con un massimo di 3 milioni di abitanti.

“L’industria globale dell’abbigliamento – dice Chen Dapeng, presidente di Chic – è esposta a tensioni e grandi sfide. L’industria è in un processo di trasformazione e adeguamento, i punti chiave sono la digitalizzazione, l’innovazione e il cambiamento dell’intero concetto di sviluppo, che deve diventare sostenibile a livello globale”.

C’è stata anche una parte digitale affidata alla App di Chic, che, implementata con nuovi servizi, è diventata uno strumento più che mai necessario per i visitatori.

Per ritrovare la partecipazione internazionale la data indicata, con tutti gli scongiuri del caso, è marzo 2021 per l’edizione primaverile, mentre quella autunnale è in calendario dal 17 al 19 agosto a Shanghai e dal 3 al 5 novembre a Shenzhen.

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