Da completa outsider, cresciuta in un orfanotrofio, a imprenditrice straordinaria e capace di rivoluzionare con innovazioni radicali il mondo dell’alta moda dominato dagli uomini e restio ai cambiamenti.
Gabrielle “Coco” Chanel è riuscita, partendo da zero, a farsi strada in un mondo tanto conservatore e maschile: come ha fatto? Partendo da questa domanda, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Enterprise & Society, della Cambridge University Press, a firma di Mariachiara Colucci e Simone Ferriani, professori al Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna, insieme a Gino Cattani della NYU Stern School of Business, rivela quali sono le condizioni chiave che possono fare la differenza per un outsider, portandolo al successo.
a lei è attribuito anche un ruolo determinante nella creazione dell’immagine della donna moderna
“Sono tre i fattori alla base del successo di Coco Chanel: la sua prospettiva unica sul mondo della moda, l’abilità nel trovare e coltivare una nicchia di sostenitori con la sua stessa visione, e la capacità di sfruttare i punti di svolta del periodo storico in cui si è trovata”, spiega la professoressa Colucci.
“Partendo da un modesto capitale culturale e del tutto priva di capitale sociale, economico e simbolico, Coco Chanel era l’outsider per eccellenza quando iniziò il suo percorso imprenditoriale, eppure riuscì a lasciare un segno senza precedenti nello sviluppo dell’industria della moda. E a lei è attribuito anche un ruolo determinante nella creazione dell’immagine – e del nuovo costume sociale – della donna moderna” spiega il professor Ferriani.
Gli ambienti in cui Coco Chanel è cresciuta e gli stimoli non convenzionali che ha ricevuto le hanno dato la libertà creativa necessaria per sperimentare quelle idee radicali che sarebbero diventate un caposaldo dell’eleganza in tutto il mondo.
“Coco Chanel era una straordinaria networker: grazie alle sue abilità sociali, ha ottenuto un rapido accesso a membri dell’alta società e clienti di spicco i cui orientamenti estetici corrispondevano alla sua visione stilistica”, spiega Colucci. “Ma il nostro studio mostra che il network sociale di Chanel non era confinato solo al mondo degli affari: abbracciava invece più domini, in particolare l’avanguardia artistica francese, che prontamente ha appoggiato gli ideali modernisti dietro la sua sobria visione estetica”.
Infine il contesto e la capacità di Chanel di leggere e cavalcare il drammatico cambiamento nei bisogni e nei costumi sociali provocato dalla prima guerra mondiale. Il periodo postbellico non era più un momento di stravaganza, e le privazioni della guerra avevano reso le donne più ricettive alla semplicità e alla funzionalità.