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Confartigianato e legalità: un summit a Treviso

Dal summit a Confartigianato Treviso sul problema legalità arriva la posizione dei rappresentanti toscani dell’associazione artigiana.

“L’attenzione delle grandi case di moda per gli aspetti ambientali – dice Moreno Vignolini, presidente regionale della Federazione Moda di Confartigianato, presente col vicepresidente di Confartigianato Imprese Prato, Paolo Nardi – non si riflette in egual misura anche sugli aspetti etici legati al lavoro. Se da un lato chiedono certificazioni su aspetti legati al processo di lavorazione, ai coloranti e ai trattamenti, dall’altro in alcuni casi si avvalgono poi di aziende all’estero o giuridicamente italiane ma a gestione extracomunitaria che lavorano in condizioni di sfruttamento del personale, così come accade in molti casi nel distretto parallelo pratese dove l’illegalità è al contempo etica, ambientale e fiscale”.

“Anche in territori come il Veneto – ha poi concluso Vignolini – quello delle aziende che operano in concorrenza sleale è ormai un tema caldo. Le politiche di sostegno alle imprese etiche si fermano agli aspetti legati al green, ma questo aspetto non può essere disgiunto da quello dell’eticità del lavoro. In più, spesso viene aggirata la responsabilità solidale grazie allo stratagemma dell’acquisto diretto del capo finito, rendendosi complici dello sfruttamento del lavoro ma giuridicamente non perseguibili”.

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