Cotone protagonista del report di Textile Exchange

E’ il cotone sostenibile la materia prima al centro del rapporto annuale di Textile Exchange, che ha voluto sintetizzare lo stato dell’arte e gli obiettivi del progetto condiviso con 39 brand della moda.

Come riporta anche Sustainability-Lab l’iniziativa risale al 2017, quando il Principe Carlo d’Inghilterra invitò i ceo dei principali marchi tessili a impegnarsi a valorizzare il cotone sostenibile. La sfida si è trasformata in un impegno preciso: avvicinare entro il 2025 l’industria della moda al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG)- Agenda 2030.

L’inizio con il cotone, con lo slogan “Sustainable Cotton Communique” che voleva incrementare l’uso di cotone biologico, aumentando così il reddito dei piccoli agricoltori, eliminando/riducendo pesticidi e fertilizzanti, uso di acqua e migliorando la qualità del suolo. Si registrano già i primi risultati positivi: secondo lo studio, oggi il 17% del cotone mondiale è più sostenibile.

Per il 2025 la quota sperata è di oltre il 50%, grazie ai brand coinvolti che entro quella data si impegnano ad usare solo cotone sostenibile. Le iniziative assunte dai brand e monitorate dal rapporto includono il cotone biologico certificato secondo lo standard di contenuto organico (OCS) o il Global Cotton Textile Standard (GOTS), il cotone Fairtrade (certificato Fairtrade International o Fair Trade USA), il cotone BCI -Better Cotton Initiative (BCI), il cotone Made in Africa (CmiA ), il cotone riciclato (rCotton) certificato secondo uno standard indipendente come il Global Recycled Standard (GRS) o il Recycled Claim Standard (RCS) e il programma e il codice REEL di Cotton Connect.

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