La notizia che Prato è la provincia peggiore per numero di reggenze fra i dirigenti scolastici non è piaciuta al vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini, che in una nota ha ribadito l’importanza della formazione.
avvalersi con troppa frequenza delle reggenze non è certo un fatto positivo
“Il buon funzionamento del sistema scolastico pratese – ha detto Marini – è di massimo interesse anche per la nostra associazione. Strutture, insegnanti e dirigenti scolastici dovrebbero essere quantitativamente e qualitativamente all’altezza delle esigenze del territorio. Reggenza non è certo sinonimo di inefficienza. Ne sono prova le ottime prestazioni del professor Tiziano Pierucci, che alla testa di tre scuole importanti come Livi, Brunelleschi e Marconi ha saputo fare un lavoro eccellente, rilanciando fra l’altro i rapporti fra questi istituti e il mondo industriale. Tuttavia lasciare scuole senza una propria guida e avvalersi con troppa frequenza delle reggenze non è certo un fatto positivo. Prato ha necessità di scuole nella pienezza della propria efficienza, in tutti i gradi comprese elementari e secondarie di primo grado. Istituti, questi, che nella nostra città hanno anche, più che altrove, il compito delicatissimo di lavorare per l’integrazione dei bambini stranieri. Cogliamo un forte impegno nelle scuole pratesi di tutti gli ordini e gradi, a livello sia di insegnanti che di dirigenti, per operare al meglio; tuttavia in un contesto più favorevole sarebbero forse possibili risultati ancora migliori.”
A Confindustria Toscana Nord sta a cuore quindi l’intero sistema scolastico pratese, anche se alcuni istituti sono indubbiamente più vicini al mondo economico. I pensionamenti dei dirigenti del Buzzi Erminio Serniotti e dello stesso Tiziano Pierucci, entrambi stimati e apprezzati, preoccupano gli industriali.
“Un sentito grazie – conclude Marini – a entrambi i dirigenti, di cui in questi anni abbiamo apprezzato la professionalità, l’impegno e la capacità di porsi in sintonia con la città . Il nostro auspicio è che chi prenderà il loro posto, anzi nel caso di Pierucci i suoi ben tre posti, sia ugualmente in grado di ricoprire al meglio incarichi così importanti per Prato e le sue imprese”.