Domanda e offerta si incontrano sulla piattaforma di Tex-Med Alliances

La web conference svolta nell’ambito dell’Open forum sull’economia circolare nel tessile del progetto europeo Tex-Med Alliances ha fatto da cornice alla presentazione della piattaforma digitale, appoggiata a un gruppo Facebook, che vuol favorire l’incontro fra domanda e offerta di stock tessili.

La piattaforma è stata pensata da Confindustria Toscana Nord – partner italiano del progetto e, nell’ambito del progetto stesso, soggetto coordinatore delle attività in tema di economia circolare – per favorire l’immissione nel mercato di stock tessili altrimenti difficili sia da collocare da parte dei venditori sia da intercettare da parte dei potenziali acquirenti. A oggi la piattaforma ospita già 800 articoli, messi a disposizione da 42 aziende italiane, spagnole e greche: numeri che, a seguito dell’interesse riscontrato nella presentazione, sono destinati a crescere.

“La piattaforma – commenta Susanna Leonelli, Project Coordinator – è un contributo importante e concreto che Tex-Med Alliances fornisce all’economia circolare nel tessile . E’ un caso evidente di convergenza di interessi: da un lato le imprese che pongono a disposizione prodotti fuori dalle loro linee attuali di vendita, dall’altro i confezionisti che possono acquisire tessuti, filati e accessori tessili di alta qualità a prezzi molto convenienti. Ma l’interesse principale soddisfatto è quello dell’ambiente: senza un mercato, questi prodotti rischierebbero di diventare un rifiuto”.

La web conference ha visto la partecipazione di 85 operatori del tessile provenienti da tutti i paesi direttamente coinvolti nel progetto europeo e da altri del bacino del Mediterraneo; oltre alla piattaforma per gli stock, sono state presentate anche le esperienze nell’economia circolare di sei imprese tessili di quattro diversi paesi.

Con questa iniziativa Tex-Med Alliances conclude una nuova tappa nel suo svolgimento, reso particolarmente complesso dalla pandemia. Avviato nel 2019, Tex-Med Alliances è finanziato dal programma europeo ENI CBC MED e ha obiettivi che abbracciano più ambiti del tessile, principalmente innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità. La web conference sull’economia circolare si è avvalsa di strumenti compatibili con la particolare situazione ancora in atto, ricorrendo ai video per illustrare l’attività delle aziende portatrici di best practices (le italiane Dell’Orco e Villani e Filatura C4, la greca Soffa-Social Fashion Factory e la tunisina Natdyes) e le testimonianze in videoconferenza di imprese che avevano già intrattenuto relazioni commerciali di valorizzazione degli stock tessili nell’ambito del precedente progetto Tex-Med Clusters (la giordana White Silk e la tunisina Kalinka).

Tra gli interventi anche quello di Mauro Scalia, Director Sustainable Businesses di Euratex: “I temi della sostenibilità sono centrali nelle strategie di Euratex – ha detto – per motivi sia etici che di policy-making e mercato, data la crescente sensibilità ambientale e sociale che si registra presso i consumatori di abbigliamento. Vogliamo valorizzare alcune prestazioni per l’uso delle risorse del settore tessile europeo; possiamo già osservare la riduzione dell’emissione di gas serra in rapporto al valore generato e lavoriamo per promuovere l’economia circolare su larga scala. E’ un percorso che deve tenere conto di molti aspetti, comprese la salvaguardia della competitività dell’industria europea e la necessità di conseguire obiettivi condivisi in tempi e modi compatibili. Occorrono nuove regole che promuovano l’eco-design, privilegino gli acquisti ‘verdi’ delle pubbliche amministrazioni e dei consumatori, armonizzino la gestione dei rifiuti e la relativa tassazione; importante anche che le regole del Reach trovino applicazioni realistiche ed estese anche ai prodotti in ingresso in Europa. Occorrono anche nuove partnerships e un particolare valore strategico potranno averlo i ‘ReHubs’, cioè un sistema integrato basato su poli di gestione dei rifiuti tessili che saranno obbligatoriamente raccolti in maniera separata dalla fine del 2024. L’iniziativa mira a gestire quantità ingenti, che in pochi anni potrebbero raggiungere i 5,5 milioni di tonnellate; materiali che, a nostro avviso, devono diventare una risorsa nell’ottica dell’economia circolare”.

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