La sostenibilità è fa anni la mission di Eurojersey, azienda leader nel settore dei tessuti tecnici indemagliabili. Ultimo passo quello preannunciato dal direttore generale Andrea Crespi: “Fra gli obiettivi del 2019, seguendo il nostro progetto di sostenibilità nato in azienda nel 2007, abbiamo intenzione di certificare l’impatto ambientale di ogni singolo tessuto di Eurojersey, sia unito che stampato”.
In effetti dal 2007 l’azienda sta portando avanti un modello industriale virtuoso, studiato per ottenere importanti risparmi di risorse in tutte le fasi produttive. Oltre all’efficienza produttiva, gli investimenti per l’acquisto di macchinari all’avanguardia hanno portato Eurojersey a poter vantare anche un minor impatto ambientale. È nato così il progetto SensitivEcoSystem, un programma di sviluppo eco-compatibile incentrato sul processo di produzione dei tessuti Sensitive Fabrics, che coinvolge clienti, fornitori e consumatori e li incoraggia a partecipare alla creazione di una filiera sostenibile. Il concetto di sostenibilità è esteso all’intera catena, dalla tessitura alla tintura, passando per fissaggio e stampa, riducendo il consumo di risorse naturali e l’impatto ambientale della produzione pur mantenendo elevati standard qualitativi nella produzione.
Nel corso degli anni, l’azienda ha applicato la stessa mission anche al fabbisogno energetico e agli sprechi di imballaggio. Sul primo fronte, dal 2008 ha soddisfatto il fabbisogno dei suoi impianti con energia ottenuta da fonti rinnovabili e ha installato un impianto fotovoltaico che produce circa 17.000 kWh all’anno e si avvale di un sistema di depurazione dei fumi che produce circa 30 milioni di litri all’anno di acqua calda, con un risparmio energetico di oltre 200 tonnellate di petrolio. Il problema dell’uso della carta, cartone e cellophane è stato risolto adattando l’imballaggio alle dimensioni reali dei rotoli di tessuto da spedire. Inoltre, gli scarti di cellophane e tessuto dell’intero ciclo di produzione vengono recuperati e dati nuova vita grazie al riciclaggio, diventando nuovo nylon rigenerato o un nuovo polimero di riciclaggio per diversi usi, per esempio automotive o settori domestici.
Queste scelte hanno portato numerosi riconoscimenti: ad esempio è stata tra le prime in Italia a ricevere la Dichiarazione Ambientale sui Prodotti (EPD), la Dichiarazione sull’Impronta di Carbonio, basata su un’attenta valutazione dell’impatto ambientale di ogni metro di Sensitive Fabrics. Inoltre, ha ottenuto certificati Oeko-Tex 100, ha aderito al programma ZDHC – Zero Discharge of Hazardous Chemicals e prosegue la partnership con WWF Italia attraverso una nuova collaborazione triennale sul tema dell’acqua come risorsa del nostro pianeta.
L’azienda sta vivendo un momento positivo anche sul fronte dei conti. Il 2017 si è chiuso con un fatturato di 68 milioni di euro di ricavi nel 2017, in crescita del 21,1% rispetto al 2016. L’export rappresenta la voce dominante del turnover con una quota pari all’82,7% e vede Germania, Francia e Stati Uniti tra i principali mercati di riferimento.