Fidi, percorso a ostacoli

 A guardare i risultati dell’Indagine sul Credito svolta dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese l'accesso al credito da parte delle aziende sembra complicarsi ancora di più, visto che la Commissione Disponibilità Fondi si attesta su una media dello 0,38%, molto vicina alla soglia massima di legge dello 0,5%.
L’indagine sul credito relativa al secondo trimestre 2012 si è svolta su un campione di oltre 100 aziende ed emerge che oltre la metà delle aziende soffre di una restrizione del credito da parte delle banche. In parte si tratta di imprese che hanno registrato un ulteriore deterioramento dei rapporti bancari rispetto alla già non buona situazione del primo trimestre dell’anno, in parte si tratta di nuove segnalazioni. Tutto ciò dà la misura di uno scenario da tempo preoccupante e destinato a rimanere tale anche nei prossimi mesi. Nel 36% dei casi le restrizioni del credito emerse dall’indagine hanno riguardato la negazione di nuovi affidamenti, nel 45% delle segnalazioni si è trattato di riduzione dei fidi in essere, mentre il 18% ha denunciato una vera e propria richiesta di rientro da parte della banca.
Continua poi a crescere il costo del denaro dato in prestito alle aziende. Il 61% delle quali ha rilevato un incremento dei tassi applicati. Le imprese del campione preso in esame dall’Unione Industriali registra tassi medi sullo scoperto del conto corrente intorno all’8% (con punte che possono anche superare il 14%), sullo smobilizzo salvo buon fine del 4,85% (con picchi superiori al 9%), sugli anticipi per attività di import del 5,5% (con punte del 10,25%).  Ad aumentare sono anche i livelli delle commissioni. Un fenomeno, quest’ultimo, registrato dal 65% delle aziende. E proprio sul fronte delle commissioni sta crescendo la preoccupazione delle imprese per la nuova Commissione Disponibilità Fondi che le banche stanno gradualmente introducendo dall’inizio dell’anno. Una commissione che, come emerge dalla rilevazione dell’Unione Industriali, viene applicata dalla quasi totalità degli istituti di credito che ne chiedono la liquidazione ogni tre mesi con un valore medio che sul territorio varesino si attesta sullo 0,38%, vicino dunque al massimo consentito per legge dello 0,5%. 
La Commissione Disponibilità Fondi viene applicata dalla banche sul valore del fido concesso, anche se non completamente utilizzato dall’impresa. In pratica se, per esempio, viene concesso un fido per un importo di 1 milione di euro e l’impresa ne utilizza solo 600mila, lo 0,38% corrisponderebbe, per questo ipotetico caso aziendale, ad un esborso di oltre 15.000 euro all’anno.  Resta immutato il problema, già emerso durante la rilevazione del primo trimestre, della comunicazione alle imprese dei rating assegnati. Un giudizio sul merito del credito che nella stragrande maggioranza dei casi rimane nei cassetti delle banche, senza nessuna informazione alle aziende. Un fenomeno questo segnalato dal 65% del campione.
Uniche note positive arrivano dai tempi di delibera per la concessione dei fidi (il 59% delle imprese non registra allungamenti nelle tempistiche) e dalle richieste di garanzie integrative (segnalate solo nel 21% dei casi). Tra le garanzie richieste, però, si fa sempre più strada la tipologia delle fideiussioni personali (48% dei casi), seguito dalla garanzia dei Confidi (32%) e dalle garanzie di tipo reale (20%).

9-11-2012

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