“Critico portando idee nuove, non dando colpe” diceva ormai moltissimi secoli fa Cicerone. Pur senza voler scomodare un così grande pensatore l’aforisma può essere “trasportato” sul più materiale terreno dell’economia e dell’industria per tornare sul tema dell’anticipo delle fiere di settore.
A fine ottobre una presa di posizione chiara, quella di Giacinto Gelli di Fil-3, ha dato il via ad una serie di considerazioni e, come chi lancia il sasso nello stagno e non fugge, ma anzi resta a guardare gli anelli di acqua che si allargano, l’imprenditore pratese torna a parlare di Filo e del suo anticipo al 22 e 23
febbraio. “L’aver sollevato dubbi sulle date – dice – è servito quantomeno ad avere un colloquio chiarificatore e franco con gli organizzatori del salone. La mia critica non era rivolta a loro, in quanto tutto nasce dall’anticipo delle altre fiere ed è ovvio che Filo deve adattarsi di conseguenza”.
Una discussione che ha posto delle basi nuove per il futuro, ferme restando le perplessità: “A questo punto – continua Gelli – appare evidente che parteciperemo tutti a Filo, sapendo che questa edizione servirà anche per capire effettivamente quali difficoltà incontreremo e quali tempistiche dovremo valutare e tenere in considerazione in futuro”.
Tornando a Cicerone… è il momento delle idee, anche in attesa della presentazione del salone numero 47 nel tour che gli organizzatori faranno a Prato: “Magari già a febbraio – conclude Gelli dopo aver condiviso l’idea anche con i responsabili di Filo – abbiamo la possibilità di organizzare, a chiusura della prima giornata di salone, un incontro collettivo, un faccia a faccia tra organizzatori, aziende e addetti ai lavori per valutare tutti insieme la situazione ed esprimere davanti a tutti le proprie opinioni. Può essere un bel momento di confronto ed inoltre gli organizzatori avranno meno lavoro da fare singolarmente dopo il salone per raccogliere i pareri di noi espositori”.