A Porto Cervo è già aperto, a Parigi entro giugno, a breve anche Milano. Ma la notizia data da Saverio Moschillo nello stand a Pitti è che c’è un forte interesse di un’azienda giapponese che si è impegnata ad aprire 20 flagship stores nei primi due anni di collaborazione.
Husky punta sulla distribuzione, ma anche su un’evoluzione del marchio che non resterà sinonimo solo di trapuntino, che resta ovviamente il 40% del business, ma diventerà un brand completo. Sono le parole che il proprietario del marchio ha pronunciato in occasione di Pitti Uomo, dove è stata presentata la collezione primavera estate 2017, per la quale Husky trae ispirazione dai colori del deserto, ispirandosi ad atmosfere british safari, miscelando nuance di colori caldi, come il sabbia, il tabacco e il khaki con accenti forti come l’arancio e il rosso, e materiali tecnici: l’heritage del marchio rimane intatto grazie al classico trapuntato ma viene attualizzato in chiave urban chic e amplificato nei suoi dettagli distintivi grazie alla scrupolosa cura delle rifiniture.
Qualità made in Italy ed eleganza british continuano quindi ad essere la chiave del successo del marchio, che onora la sua nobile e inimitabile storia riscoprendo i capi iconici della tradizione grazie alla capsule collection, rinnovata nelle forme e declinata in nuovi e accattivanti colori.
“La qualità Made in Italy non si inventa ma si produce – afferma Moschillo – e questo viene apprezzato nei mercati nei quali siamo ormai ben presenti: Usa, Europa, Russia. L’esperimento di questa stagione è vendere capi alle boutique a prezzi contenuti, in modo da rendere accessibili i nostri capi al cliente finale, senza rinunciare alla nostra qualità. Il primo passo in questo senso è la t-shirt a 39 euro”.