I numeri di chiusura di Intertextile Apparel mostrano una crescita di visitatori rispetto all’anno precedente e, fatti salvi tutti i distinguo legati al Covid in Cina, si nota una controtendenza rispetto ai numeri di molte fiere europee, più in sofferenza sul fronte visitatori.
+17% di visitatori internazionali per vedere le collezioni dei quasi 4.000 espositori provenienti da 27 Paesi e regioni: 95.000 le persone che hanno varcato le porte del NECC di Shanghai arrivando da 117 Paesi e regioni.
L’offerta è stata completata da oltre 40 seminari e forum e dalla concomitante Yarn Expo Autumn.
“Questa edizione – dice Wilmet Shea, direttore generale di Messe Frankfurt Hong Kong – è stata un terreno fertile per gli affari, con i partecipanti che hanno universalmente espresso un rinnovato senso di ottimismo sulle prospettive del mercato cinese. La fiera continua a non essere solo un evento, ma una pietra miliare del mercato tessile globale, un punto d’incontro dove si incrociano affari e innovazione. Abbiamo registrato un afflusso di compratori esigenti e orientati alla qualità provenienti da tutto il mondo, a conferma del fatto che i nostri espositori non si limitano a soddisfare la domanda del mercato, ma la plasmano”.
“Partecipiamo a Intertextile Apparel da 10 anni – aggiunge Matteo Casarin, Area Manager di Estethia G.B. Conte, presente nell’area di Milano Unica – e come italiani mostriamo al resto di Intertextile Apparel che siamo una comunità concreta e unita, e questo è qualcosa che dà valore ai compratori. Ci rivolgiamo al mercato nazionale, concentrandoci sui clienti del lusso, dove la domanda è aumentata. Molti clienti validi e interessanti hanno visitato il nostro stand, soprattutto il primo giorno”.