"Il 2020 sarà un annus horribilis"

CNA parla di “anno peggiore dal dopoguerra”

“Per l’economia toscana il 2020 è già un annus horribilis che ha visto andare in fumo i 4/5 della produzione regionale solo nel primo trimestre 2020 e con le province messe in ginocchio dalla pandemia. Solo ad aprile Prato ha visto crollare la produzione industriale del 60%, e Pistoia del 50%”. Parole e numeri nei dati elaborati da Irpet per conto di CNA Toscana Centro e diffusi in occasione dell’Assemblea pubblica online che ha visto confrontarsi il presidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi, il presidente di Cna Toscana Luca Tonini, ed i due sindaci di Prato e Pistoia, Matteo Biffoni e Alessandro Tomasi.

Tutte le province toscane hanno registrato cali pesantissimi: Prato (-60%), Arezzo (-60,5%), Pisa (-54,1%), Firenze (-53,2%), Pistoia (-49,1%), Massa Carrara (-46,8%), Siena (38,1%), Livorno (-33,8%), Lucca (-33,1%), Grosseto (-27,6%). A livello generale la Toscana ha perso quasi il 50% della sua produzione industriale.

Irpet ha calcolato l’andamento del PIL sull’intero 2020 in cui si stima che Prato potrebbe registrare una caduta del Pil pari a -13% e Pistoia di -10%.

L’80% di addetti costretti al lockdown si sono registrati nei settori made in Italy, compresi tessile e abbigliamento, che ha avuto l’80% circa di contrazione industriale che ha riguardato soprattutto le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e la fabbricazione mezzi di trasporto.

Cna ha portato alcune proposte all’attenzione dei sindaci per avviare tavoli di lavoro su temi come la liquidità, gli investimenti, la tecnologia e le risorse umane, la riforma della burocrazia e la riforma fiscale, le infrastrutture per innovazione, digitalizzazione e economia green, le aggregazioni di imprese e filiere.

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