Edizione dura doveva essere ed edizione dura è stata: Munich Fabric Start di febbraio va in archivio con un calo di visitatori del 7% rispetto ad un anno fa. E’ la prima volta che il salone bavarese deve fare i conti con una decrescita ma gli organizzatori, pur senza ammetterlo, avevano messo in conto la possibilita’ di pagare il dazio, almeno alla concomitanza con Milano Unica. A questa si sono aggiunti lo stallo del mercato tedesco e del nord Europa e il coronavirus.
Un mix di negatività che non poteva che portare ad una edizione un po’ sotto tono, ma nella quale ci sono stati comunque spunti interessanti forniti da sostenibilità, digitalizzazione e scambio di informazioni.
Circa 1.000 i fornitori internazionali di tessuti e accessori che hanno presentato la stagione Spring.Summer 21 e circa 18.400 i visitatori arrivati a Monaco. Alla fine quindi il calo contenuto è visto come un buon risultato, dal quale ripartire una volta passate tutte le congiunture negative dell’ultimo periodo. “La fiera ha dimostrato molto chiaramente che questo format è convincente ed è una forte piattaforma industriale in tempi di cambiamenti e sfide importanti. Grazie alla professionalità di tutti i soggetti coinvolti c’è stato un clima costruttivo e orientato che ci convince della bontà della strada che abbiamo intrapreso” dice Sebastian Klinder, amministratore delegato di Munich Fabric Start.
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