Cardato Riciclato Pratese

Il cardato pratese verso la certificazione internazionale

Svolta per il progetto del Cardato Riciclato Pratese, che punta ad una certificazione specifica per il distretto di Prato e amplia subito il numero di aziende aderenti.

Dopo aver messo online il proprio portale, dove saranno messe in vetrina tutte le aziende del distretto che assicurano standard di tracciabilità Made in Italy, durabilità e riciclo, è arrivata anche la serata di lancio del progetto, con la proiezione in anteprima del video emozionale sulla filiera, con la voce narrante dell’attrice pratese Valentina Banci

Tracciabilità al 100% della filiera Made in Italy dalla materia prima al prodotto finito, almeno il 70% di materiali provenienti da riuso e riciclo, e garanzia della durabilità del prodotto assicurata dal processo di filatura cardata: questi i tre elementi cardine che porteranno al rilascio della certificazione internazionale, effettuata da un ente certificatore terzo, sul cardato riciclato pratese.

Il progetto è nato dall’omonimo gruppo di aziende, creato nel 2013 come sostenitori dell’attività dell’Ac Prato, e che poi progressivamente si sono impegnate sul territorio per dare visibilità al prodotto principe del distretto, facendo al contempo iniziative benefiche. Da due anni, invece, è iniziato il lavoro per mettere in risalto le peculiarità uniche del cardato riciclato pratese: da qui l’idea di una certificazione specifica per Prato.

Ad oggi le richieste di fare parte del progetto sono già 100, ed entro sei mesi le aziende avranno la possibilità di certificare il singolo prodotto: filati, tessuti e capi confezionati i prodotti interessati.

“Contiamo in breve tempo di arrivare a quota 250 aziende” spiega il coordinatore Alessandro Sanesi durante la serata che ha visto la partecipazione di un centinaio di imprenditori del territorio, del Premio Strega Edoardo Nesi (a sinistra nella foto) e di varie figure istituzionali.

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