Come ultimo atto della sua doppia presidenza di Acimit Alessandro Zucchi ha presentato i dati del 2022 del meccanotessile italiano.
L’anno ha portato un’ulteriore crescita dopo il 2021: “Ora dobbiamo cogliere la sfida lanciata dall’Unione Europea sul Green Deal, per avere un’industria tessile più sostenibile con il meccanotessile italiano fondamentale” ha detto Zucchi.
Nel 2022 la produzione è apparsa in aumento del 13%, per un valore di 2,7 miliardi di euro e le esportazioni sono cresciute del 15% (2,3 miliardi euro). Ma nella seconda parte dell’anno le tante incertezze della macroeconomia hanno portato ad un rallentamento.
In attesa dei risultati sui mercati di ITMA la strada da seguire è quella verde: “In futuro – ha aggiunto Zucchi – ancora di più sarà l’innovazione a fare la differenza nel nostro settore, soprattutto alla luce delle strategie operate dall’Unione Europea in materia di Green Deal. Il terreno su cui l’industria tessile europea gioca la propria competitività è quello della sostenibilità, ambientale, economica e sociale. Sotto la pressione di regolamenti e normative sempre più stringenti, sollecitata dai movimenti ambientalisti e dalle politiche precauzionali sulla sicurezza chimica di alcuni importanti brand, la filiera tessile si misura con tematiche nuove”.
Il dialogo avviato dai meccanotessili col resto della filiera tessile ha generato la Green Label, la Digital Ready e, recentemente, l’Indice di Riciclabilità dei macchinari.