Il no dell’UIB ai “controllori di stato”

Presa di posizione dell’Unione Industriale Biellese dopo la stesura dell’articolo 112 della Legge di Bilancio 2025 che prevede la presenza di un rappresentante nominato dal Ministero delle Finanze all’interno degli organi di controllo di società per azioni, cooperative, fondazioni e associazioni che ricevano contributi statali oltre una soglia minima.

La soglia sarà stabilita da un decreto emanato entro 90 giorni dall’approvazione della Legge di Bilancio: al momento è fissata in 100.000 euro annui. Successivamente sarà obbligatorio inserire un rappresentante del ministero che andrà a sostituire un membro del collegio di sindaci o revisori.

“L’obiettivo della norma sarebbe un maggior controllo dello Stato sui fondi pubblici concessi alle aziende – commenta Paolo Barberis Canonico, presidente dell’UIB – ma, senza considerare il ruolo di controllo che già rivestono sindaci e revisori, è gravissima l’ingerenza statale nell’autonomia societaria che si crea con questa norma, che non tiene conto di principi fondamentali come la terzietà e l’indipendenza dell’attività privata”.

Rimarcando l’intrusività della norma e il “no” espresso lunedì dal direttore di Confindustria Maurizio Tarquini, Barberis Canonico denuncia che ci sarebbe “il convincimento che delle aziende non ci si può fidare e che nella loro gestione debbano essere tenute sotto stretto e diretto controllo da parte dello Stato. Principio che appartiene a regimi illiberali e non democratici e stupisce che questo Governo che ha fatto e fa della battaglia per la semplificazione e per libertà d’impresa i suoi caposaldi strategici, possa anche solo ipotizzare e proporre norme così”.

L’UIB chiede quindi che la norma venga immediatamente eliminata dal testo finale della Legge di Bilancio.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini