La prima impressione è buona. Ed è la stessa dello scorso ottobre. Filo al MiCo di Milano piace e con l’offerta degli espositori e la capacità di attirare gli addetti ai lavori del settore i numeri importanti sono assicurati.
Come già percepito a Pitti il settore dei filati sta ancora beneficiando, in lavoro e morale, dal rimbalzo positivo del mercato nel 2021: la temuta guerra in Ucraina ed il rincaro delle bollette fanno capolino dalle porte del centro espositivo milanese ma restano, per ora abbastanza ai margini.
Il clima tra i corridoi di Filo è decisamente positivo: tanti i visitatori già dalle prime ore di apertura, molto partecipata la conferenza stampa iniziale seguita dal dibattito “Crediamo nei giovani” ed anche il debutto dei talk (il primo, nella foto a sinistra, con Tomaso Trussardi) ha colto nel segno.
Tutto bello e tutto a posto? Probabilmente no, perché al di là della positività attuale, in tutti c’è la consapevolezza che il buon inizio del 2022 potrebbe non avere un seguito nei prossimi mesi, per i motivi già ricordati. Se da un lato l’attenuarsi della pandemia ha risollevato l’ambiente dall’altro le difficoltà nel trovare e pagare le materie prime e l’aumento del costo dell’energia rappresentano, ben che vada, motivi di grande incertezza.
Anche nel dibattito iniziale la positività ha pervaso anche un tema che, negli ultimi tempi, è finito al centro dell’attenzione più per gli aspetti negativi (reali o percepiti): l’alternanza scuola-lavoro. E’ stato l’assessore regionale Elena Chiorino a citarlo, dopo gli interventi dei giovani imprenditori che hanno raccontato in prima persona come gli stage e la formazione in

Elena Chiorino
azienda abbiano contribuito a dar loro esperienza e voglia di lavorare nel settore del tessile o della moda in generale.
“Pensare di eliminare l’alternanza – ha detto – significa fare un favore ai nostri competitor stranieri. Se un singolo o pochi sbagliano non significa che sia sbagliato il progetto. I giovani che hanno parlato a Filo non hanno certo raccontato un mondo di obblighi o sfruttamento quindi bisogna tenere tutto il buono dell’alternanza e perseguire chi sbaglia. E’ compito di tutti raccontare meglio come stanno le cose e dire chiaramente che nessuno si serve degli studenti. Compito della politica è anche investire nell’orientamento dei ragazzi, che non significa dir loro cosa fare nella vita ma dar loro tutti gli strumenti necessari per prendere la migliore delle decisioni”.
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