Futuro moda

Il tessile cerca esperti in digitale e tecnici qualificati

Digital skills e tecnici qualificati: queste le due figure professionali più ricercate nel tessile secondo gli esperti che hanno partecipato al convegno internazionaleIl futuro dell’industria moda: innovazioni, scenari, strategie e competenze nel tessile-abbigliamento-pelle-calzatura” a Pitti Uomo.

Con 60 partecipanti in presenza e 377 in diretta streaming con collegamenti in tutto il mondo, compresi gli studenti di circa 70 istituti superiori ad indirizzo moda il convegno ha rimarcato come sia forte per l’Europa il tema della formazione dei giovani, del reskilling e upskilling dei lavoratori.

Daniela Toccafondi, presidente del PIN di Prato, ha coordinato la prima sessione dell’evento dove Katarzyna Sulisz, Policy officer Euratex, ha inquadrato i principali problemi del settore affrontati da Skills4smart TCLF 2030:  nel 2020 il 36% della forza lavoro nell’industria moda aveva un’età superiore ai 50 anni, con un incremento di due punti percentuali rispetto al 2019. Il 61% delle imprese necessiteranno di competenze digitali, il 40% delle imprese di green skills. Ancora: 600.000 le previsioni di fuoriuscita in Europa di lavoratori dal settore che dovranno essere sostituiti.

Il progetto ha poi elaborato i possibili scenari del futuro, con un ruolo importante attribuito ai policy maker.

Tra gli intervenuti Dirk Vantyghem, direttore generale di Euratex, Carmen Arias Castellano, segretario generale di CEC e Cotance, il presidente di Herno e di Pitti Immagine Claudio Marenzi e Maurizio Sarti, CEO di Faliero Sarti e presidente della sezione moda di Confindustria Toscana Nord.

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