Incertezze e crisi, il meccanotessile rallenta

Una frenata, ma senza fermarsi. Il meccanotessile italiano deve fare i conti con un rallentamento nel secondo trimestre del 2016, con gli ordini di macchine tessili in Italia che comunque non retrocedono.

Cala invece la raccolta sui mercati esteri e per il presidente di Acimit Raffaella Carabelli (nella foto) questo è dovuto alla “profonda incertezza politica”.

In base all’indagine congiunturale condotta dall’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel periodo aprile-giugno 2016 la raccolta ordini complessiva è diminuita del 7% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il valore dell’indice nel secondo trimestre 2016 si è attestato a 93 punti.
La crescita ha riguardato solamente l’Italia, dove l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 55,6 punti (+3% rispetto a aprile-giugno 2015). All’estero il valore assoluto dell’indice si è attestato a 101 punti, con una diminuzione dell’8% sul medesimo trimestre 2015.

“Viviamo un periodo di profonda instabilità, soprattutto geopolitica – dice Carabelli – e questo comporta uno stallo degli investimenti in molti mercati di riferimento. I recenti avvenimenti in Turchia e Bangladesh confermano una situazione precaria, che avrà sicure ripercussioni anche sul piano economico”.

Risulta invece ancora in crescita il mercato italiano. “La proroga del superammortamento a tutto il 2017, aggiunge il presidente di Acimit – come richiesto in diverse occasioni da Federmacchine, la federazione che raggruppa i produttori italiani della meccanica strumentale, potrebbe spingere ulteriormente la domanda interna. Siamo ancora lontani dai livelli del 2010, ma rendere strutturale tali incentivi potrebbe rappresentare un’iniezione di fiducia per tutto il settore tessile”.

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