Texpremium

John Kelley Alla ricerca della data giusta

“Non c’è il pienone, ma a metà del secondo giorno abbiamo avuto già più gente dello scorso gennaio”. Positivo per natura John Kelley, l’organizzatore di Texpremium e The London Textile Fair vede il bicchiere mezzo pieno in un contesto economico non facile, neppure nel Regno Unito.

Le tensioni internazionali hanno un peso anche a queste latitudini: consumi ridotti, visioni a breve o brevissima distanza e le crisi di alcuni brand hanno abbassato le potenzialità di un mercato che, ai tempi belli, aveva pochi uguali.

“Magari manca la quantità – dice Kelley – ma rimane intatta la qualità dei clienti. Ci sono troppe incognite e tensioni geopolitche ed a luglio avremo anche qui le elezioni per il governo, ma la gente ha necessità immediate. A rendere tutto più difficile ci sono anche le difficoltà di nomi come Ted Baker e Matches Fashion”.

Forse, e non solo qui, c’è un problema di scelta delle date dei saloni. O troppo presto o troppo tardi.
Qualcuno ci ha detto che questa data è troppo anticipata, ma siamo arrivati prima di View e Blossom; è difficile non sovrapporsi a qualcuno con un calendario così intasato. Di contro adesso è perfetta la data di settembre per la London Textile Fair, che raccoglie chi magari non è andato a luglio a Première Vision, che forse ha preso una direzione sbagliata anticipando l’invernale.

A proposito di London Textile Fair, i turchi saranno ancora presenti in massa?
Sì, ma anche i cinesi, e stiamo lavorando sugli indiani. Non è una Texworld ma stiamo crescendo ancora.

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