John Kelley

John Kelley, un inglese con accento toscano

John Kelley è nel tessile da oltre trenta anni, molti dei quali spesi a fare il rappresentante nel regno Unito di tessuti turchi e italiani, di aziende toscane soprattutto, a giudicare dal curioso uso di espressioni dialettali e “c” aspirate mentre parla con flemma tipicamente britannica.

Kelley300Kelley è però anche il “padre” di The London Textile Fair, nata ufficialmente nel 2008 ma pensata già prima: “Era il 2006 – racconta – ed avevo fatto una piccola riunione di sei-sette delle ditte che rappresentavo. L’anno dopo eravamo una ventina e qualche altro rappresentante mi ha chiesto perché non ne chiamassi altre e così nel 2008 siamo partiti con 70 aziende ed adesso siamo a 420”.

E’ cambiato qualcosa in questi anni?
No, usiamo sempre la solita formula. Un tavolo, intorno tre stendini e davanti due sedie; una cosa semplice e informale, che consente di passare e toccare i tessuti senza entrare per forza in uno stand, c’è un’atmosfera più amichevole.

La festa a conclusione del primo giorno ne è un esempio.
Ogni anno facciamo una festa a tema. Quest’anno gli anni ’40, l’anno scorso a luglio abbiamo fatto il Natale con le canzoni tipiche e Babbo Natale. E’ un modo per rilassarsi dopo la fiera e stare insieme agli altri espositori e visitatori.

I calendari delle fiere stanno cambiando. Voi da sempre avete il vostro spazio a luglio e inizio gennaio, due periodi che adesso sono nel mirino dei saloni più grandi d’Europa. Temete di essere schiacciati?
Ho notato che tutti i lanifici venivano qui a fare precollezioni e ho deciso di fare la fiera in questo periodo. Ora Munich Fabric Start, Milano Unica e Première Vision si stanno accorgendo che i loro saloni sono in ritardo rispetto alle richieste di mercato e hanno fatto View, Prima e Blossom ma noi rimaniamo fermi sulle nostre date e nella location attuale perchè è ben conosciuta da tutti i nostri visitatori.

E all’orizzonte ci sono anche delle novità…
Abbiamo pensato di allargarci anche al tessile da casa e al tessile tecnico con due fiere che si svolgeranno in contemporanea a Texfusion e alla Print Design il 19 e 20 ottobre al Business Design Centre. Avevamo pensato anche alla pelle, perchè qui ci sono grandi confezioni, ma sul tecnico c’è più richiesta, anche da parte delle aziende di sportwear e qui, diversamente dalla Germania, non ci sono fiere di settore.

Domanda d’obbligo. Brexit. Avete già avvertito cambiamenti in qualche ambito personale o di lavoro?
Personalmente non la ritengo una scelta giusta ma è anche vero che siamo entrati in Europa nel modo sbagliato. Siamo rimasti con le sterline, con tante clausole che significavano non essere davvero europei e ora abbiamo i più anziani che non vogliono che sia qualcun’altro a decidere per loro. Ma abbiamo visto che la sterlina è scesa subito dopo Brexit ma ora è risalita, le azioni sono scese e ora sono risalite… il problema saranno questi due anni di cambiamenti  e di incognite perché già i negozi stanno pagando le incertezze dei mercati però l’Inghilterra è una delle cinque economie più grandi del mondo, pensate davvero che l’Europa si possa permettere di non lavorare con noi? Che la Germania non venda più Mercedes quando qui è pieno di Mercedes? Non esiste… Abbiamo preso la nostra decisione, dobbiamo conviverci e andare avanti ma il futuro dell’Inghilterra non lo vedo scuro.

Foto: Eleonora Mignoli

Condividi articolo