Pitti luglio 2024

Le filature pratesi fanno quadrato alla Fortezza

Scatoloni, borse e campionari pronti per la vicina trasferta a Firenze per le aziende pratesi presenti a Pitti Filati dal 28 al 30 gennaio.

Per la 96′ del salone il numero delle filature pratesi è in lieve aumento rispetto a gennaio 2024: 29 (cui si aggiungono altre imprese di settori collaterali e di servizio) contro 28 e cresce anche la proporzione degli espositori pratesi sul totale delle imprese presenti in fiera.

“Esporre a Pitti Filati – commenta Stefano Borsini, imprenditore del settore, espositore e componente il Comitato tecnico di Pitti Immagine – significa essere invitati a far parte di una comunità d’eccellenza, riconosciuta come tale da tutti nel mondo della moda. E’ l’alto livello dei prodotti il tratto che accomuna gli espositori, per il resto talvolta anche profondamente diversi fra loro per caratteristiche tecniche e stilistiche. Ma Pitti Filati è una fiera di grande prestigio anche perché costituisce, con la sua importante e qualificata area tendenze, una finestra sulla moda che i consumatori si vedranno proporre fra ben tre stagioni: un vero e proprio battistrada per l’intero settore. Nonostante il momento non brillante, le aspettative sono buone: il successo di Pitti Uomo, pur con le sue collezioni invernali non pienamente indicative per i filati per maglieria, fa pensare a un risveglio di interesse per prodotti moda di livello elevato”.

Il contesto rimane complesso: il Centro studi di Confindustria Toscana Nord evidenzia però per i mesi scorsi un andamento positivo dei volumi di filati prodotti nel distretto pratese.

“Il quarto trimestre 2024 – chiarisce Gabriele Innocenti, coordinatore del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di CTN – registra un volume di produzione di filati a quota +4,5% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Un risultato però distorto almeno in parte dal fatto che in quest’ultimo periodo si verificò l’alluvione. Il segno positivo abbassa la contrazione complessiva del 2024 a -4,5% rispetto a un 2023 che a sua volta segnò un arretramento rispetto all’ottimo 2022. Per l’export i dati Istat non sono ancora disponibili: nel periodo gennaio-settembre 2024 c’è stata una contrazione del 14%”.

“Le previsioni per il 2025 – conclude Innocenti – non possono che essere difficili sia per noi che per i nostri stessi clienti; un dato positivo è la stabilità dell’occupazione. E’ fondamentale che le imprese tengano la barra dritta sulle scelte strategiche, come quella che riguarda collettivamente i produttori di filati di CTN che ne finanzia i costi, legata alla qualificazione delle filiere, con il progetto per la diffusione della certificazione autonoma GRS nelle lavorazioni terziste locali”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini