Vede la luce una nuova area dell’Archivio Storico di Lineapiù: la Sala dei Rari raccoglie una collezione di Pizzi, Ricami e Campionari Tessili composta da oltre 1.500 esemplari prodotti in un arco temporale che va dalla fine del ‘500 fino alla metà del ‘900. La raccolta nasce dalla passione di Alessandro Bastagli, presidente di Lineapiù Italia, per il bello e rappresenta una nuova manifestazione del rapporto tra conservazione e collezionismo, documentazione e studio, storia manifatturiera e ricerca artistica.
Organizzata in uno spazio di 150 mq progettato appositamente dall’architetto Elio di Franco, la Sala dei Rari si pone in continuità con l’Archivio Storico Lineapiù, inaugurato nel 2013 e si conferma uno dei maggiori centri di documentazione privata per la conservazione dei filati per maglieria e materiali tessili.
“E’ per me motivo di orgoglio poter svelare la Sala dei Rari -spiega Alessandro Bastagli – risultato di una personale passione e ricerca del bello in tutte le cose, che solo successivamente è diventata il progetto che vediamo oggi. Anno dopo anno, pezzo dopo pezzo, mi sono sentito in dovere non solo di raccogliere, ma di catalogare e preservare questa collezione unica, anche con l’obiettivo di renderla un prezioso strumento di lavoro per i creativi che ogni giorno scavano nella storia del costume e dell’arte alla ricerca di esperienze estetiche da sviluppare secondo una nuova sensibilità” .
Attraverso l’articolazione di materiali, tecniche, stili, motivi decorativi e influenze estetiche diverse, la Sala dei Rari trasporta il visitatore in epoche e luoghi lontani, mostrando manufatti che hanno attraversato la storia stessa della civiltà.
Partendo dalla metà del Cinquecento la collezione ci mostra gli albori di questa nobile arte con due esempi di Buratto (rete lavorata a telaio e ricamata della seconda metà del ‘500); un magnifico pannello a Filet dell’inizio del ‘600 rappresentante una scena di caccia, raro esempio d’epoca di questa tipologia di lavorazione; una falsatura a Reticello della fine del ‘500 di ampia metratura utilizzata probabilmente nell’arredamento della camera da letto; un prezioso campionario di merletti a fuselli Veneziani e Genovesi della fine del ‘500 – inizi ‘600; una singolare raccolta di merletti a fuselli di provenienza Russa, nella quale spicca un drappo realizzato a fili tirati e ricamati; vari merletti ad ago di Alençon ed Argentan di provenienza Francese del ‘700, prediletti alla corte di Luigi XV come pizzi “invernali”, e Valenciennes come pizzi “estivi”. Dello stesso periodo è presente nella collezione anche una bellissima Dalmatica (abito ecclesiale) in seta e filato oro e argento; uno stendardo da processione in seta rosa e ricami a filo argento di provenienza Toscana; un fazzoletto ed una bordura realizzati ad ago sui disegni degli antichi modellari della scuola dell’Aemilia Ars di Bologna (metà ‘800); varie strisce e mantovane di provenienza Belga, Francese ed Italiana in punto Rinascimento dell’800; una parure di tre pezzi destinata ad abbellire un abito ecclesiastico di eccezionale fattura e bellezza in Punto Rosa di Venezia; una rara metratura di bordura ad ago in Point de Gaze il cui filato è paragonabile alla sottigliezza di un capello.
L’intera opera di catalogazione e archiviazione dei materiali si è svolta sotto il coordinamento di Monica Dumitras.