Il Corno d'Africa come nuovo potenziale partner

Anche un’azienda tessile nell’agenda della viceministra degli Esteri con delega alla Cooperazione internazionale, Emanuela Del Re, che da oggi al 9 sarà  in visita in Eritrea, Etiopia e Gibuti. Anche il settore tessile, infatti, tra quelli in cui si potrebbe sviluppare una collaborazione imprenditoriale, proficua sia per i paesi africani che per l’Italia.

Il Corno d’Africa “è un’area prioritaria, a maggior ragione dopo l’accordo di pace tra Eritrea ed Etiopia”, hanno detto  fonti della Farnesina, non a caso lo scorso ottobre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto visita a questi paesi, mentre il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha avuto negli ultimi mesi diversi incontri con i suoi omologhi dei due Paesi, l’ultimo dei quali in occasione della conferenza Italia-Africa alla Farnesina. In quell’occasione, Moavero ha espresso la disponibilità italiana ad “accompagnarne la crescita economica e lo sviluppo sostenibile” con una “cooperazione industriale e di investimenti, un rafforzamento delle relazioni commerciali e una collaborazione nel campo della cultura”.

Durante la prima tappa in Eritrea, dal 3 al 5 dicembre, la viceministra incontrerà la comunità italiana, visiterà la scuola italiana di Asmara e il cimitero militare italiano; parteciperà poi all’inaugurazione di un reparto di cardiologia per adulti all’ospedale di Orotta di Asmara, finanziato con fondi italiani; e “faciliterà un momento di dialogo tra gli imprenditori italiani attivi nel settore del turismo, dell’agroalimentare e del tessile con i ministeri e i funzionari competenti eritrei”. Ad Asmara è attiva dal 2004 l’azienda tessile italiana Za.Er, di cui la viceministra visiterà lo stabilimento.

Il 6 e il 7 dicembre Del Re sarà ad Addis Abeba: dopo la prima giornata dedicata agli incontri politici, la viceministra incontrerà il Comites, le aziende italiane, e visiterà la scuola italiana. Sul fronte della cooperazione allo sviluppo, si recherà nella scuola Don Bosco, che conta quasi 3.000 studenti, e all’Istituto per lo sviluppo dell’industria del pellame.

 

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