Chiusura di anno con i dati Istat sull’export del terzo trimestre 2020 elaborati dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord: per Lucca, Pistoia e Prato rimane un quadro complesso e condizionato da vari fattori legati direttamente o indirettamente alla pandemia e al lockdown.
Per vari settori il trimestre ha rappresentato il momento di ripartenza per la consegna di produzioni bloccate dal lockdown o ritardate dalla pandemia: è il caso di Lucca, con un +12,1% rispetto allo stesso periodo del 2019 (ma è stata decisiva la nautica). Male Pistoia (-16%, ma con il ferrotranviario a -77,4%).
Male ma non malissimo Prato (-5,1%), col comparto tessuti quasi in pareggio (-0,7%). Un esito dovuto in gran parte alle consegne effettuate a luglio e inizio agosto di commesse ricevute anche precedentemente al lockdown, e che va a bilanciare in parte il -12,6% dei filati e il -11,5% degli altri prodotti tessili (tessuti non tessuti e a maglia, speciali, spalmati, moquette). Peggio è andata (-12,2%) al comparto abbigliamento e maglieria. Alla fine di settembre l’export pratese è quindi ad un -20% rispetto allo stesso periodo del 2019.