Texpremium

Londra chiama, il tessile italiano risponde

Per chi è abituato a vedere il Business Design Centre di Islington durante la London Textile Fair l’impatto con Texpremium è particolare, perché la “nuova” fiera dedicata alla fascia del lusso è decisamente più raccolta.

Un centinaio le aziende presenti, con l’Italia assoluta protagonista, spazi più ampi e la percezione che la selezione fatta dagli organizzatori abbia colto nel segno: pochi (che poi pochi non sono) ma buoni. Stavolta ad accogliere Texpremium nessun accenno di neve, anzi, ed una Londra libera da scioperi dei mezzi pubblici e vestita a festa per Natale, ulteriore attrattiva per clienti interessati ad unire l’utile al dilettevole.

Più di duemila i visitatori pre-accreditati ed in molti hanno scelto il primo giorno per visitare le aziende presenti: ci sono tutti i nomi principali del mercato britannico e gli espositori hanno buone aspettative anche per il secondo giorno di salone.

“Siamo su questo mercato da poco – dice Gianna Biagioni della Manifattura Tessile Pierozzi, una delle aziende che, dopo la partecipazione alla London Textile Fair, ha deciso di puntare su Texpremium – e quindi partiamo da numeri e tempistica diversi da quelli delle altre fiere. Siamo a livello di precollezioni e abbiamo scelto di venire a Londra, saltando invece View a Monaco di Baviera. L’atmosfera sui mercati in generale ed anche qui in Inghilterra è un po’ dimessa, speriamo che nel 2024 le cose possano cambiare”.

Stesse sensazioni anche da parte di Barbara Hoechel, del Lanificio Balli: dopo l’esperienza alla TLTF è arrivata la scelta di puntare su un salone rivolto ad una fascia più alta: “Siamo alla prima partecipazione a Texpremium – spiega – quindi non possiamo fare bilanci ma puntiamo a crescere su questo mercato, che per noi è ancora marginale a livelli di fatturato ma che offre buone indicazioni. Portiamo tutte le sei linee della collezione, lasciando ai clienti e ai visitatori delle varie fiere la scelta del prodotto più adatto a loro. Come lanificio abbiamo i prodotti giusti al mercato britannico, che cerca materie prime più calde ed è attento alla sostenibilità; tutte le certificazioni che abbiamo ed il fatto di essere un’azienda a ciclo completo piacciono ai clienti britannici. ovviamente sappiamo bene che qui a Londra i numeri di scelte e di contatti non possono essere quelli di Milano Unica o Première Vision, o anche di View e MFS a Monaco, che peraltro vengono da due anni difficili e bene hanno fatto gli organizzatori a tornare alla data di settembre”.

Domani e nei prossimi giorni altre opinioni e commenti dai corridoi del Business Design Centre, compresa la “voce” di MarediModa, presente con una decina di aziende.

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