E’ iniziato ieri presso Lyria un workshop che vede lavorare gomito a gomito studenti di architettura e interior design, 10 provenienti dal Politecnico di Milano e 10 dalla Prince Sultan University di Riyadh, in Arabia Saudita. Questo inizio di lavori è stata l’occasione anche per il convegno Threads of Innovation, ospitato nel pomeriggio dalla Camera di commercio di Pistoia e Prato, cui hanno partecipato Riccardo Bruni e Cristina Catani, rispettivamente fondatore e CFO di Lyria, il presidente della Provincia Simone Calamai e la presidente della Camera di commercio Dalila Mazzi, Nicola Colella HR manager dello Studio Dini, la presidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli, Paolo Bastianello, membro del Comitato Formazione di Confindustria Moda, Filippo Guarini direttore del Museo del Tessuto di Prato, oltre ai docenti delle due Università.
Dopo una settimana di studio e confronto presso Lyria, dopo aver osservato il ricchissimo archivio dell’azienda che sfiora i 35mila
campioni, dopo aver toccato con mano le produzioni di altissima qualità che prendono vita nella sede di Montemurlo, gli studenti realizzeranno oggetti di arredamento con materiali leftover, a conferma dell’attenzione per la limitazione degli scarti (nella foto quelli realizzati lo scorso anno).
“Siamo entrati in contatto con paesi che hanno grande voglia di ‘italianità’ – afferma Cristina Catani – potenziali mercati e partner commerciali: tuttavia per creare un ponte che sia stabile è necessario passare dalla reciproca conoscenza e dalla comprensione delle diverse culture. Quale via migliore dell’entrare in contatto con gli studenti? Questo è la seconda edizione di Academy, dopo l’esperienza dello scorso anno con studenti del Bahrein“.
Lyria è un’impresa nata nel 2002 da un’idea di Bruni, che dopo aver lavorato per imprese tessili importanti, come la Bartolini Sestilio, decide di avviare una propria impresa grazie alla fiducia e al supporto di Nino Cerruti, socio fino al 2016. Oggi è una Spa che nel 2024 ha registrato un fatturato di 21,7 milioni di euro, nel 2025 ha vinto lo Stefanino d’oro per un’attività imprenditoriale responsabile ed ha aggiunto alle certificazioni in tema di ambiente anche una certificazione sulla garanzia della parità di genere.
“Quello che vogliamo è che questi studenti, arrivati qua certamente preparati – commenta il fondatore Riccardo Bruni (nella foto insieme a Cristina Catani)- vadano via liberi da ogni precedente certezza: la creatività nasce se chiudiamo gli occhi e tocchiamo i tessuti, abbandonando ogni precedente idea e pregiudizio”. Ma nasce anche se nell’ambiente di lavoro si vive bene, per questo Bruni ha in mente un nido aziendale e un percorso di

inserimento di persone con disabilità che possano essere affiancate da un lavoratore. “La nostra realtà è fatta da 32 dipendenti – spiega Bruni – gli investimenti degli ultimi dieci anni hanno dato ottimi risultati, tangibili dei bilanci, ma anche nella relazioni con top brand mondiali, da Bottega Veneta a Armani, da Prada a Chanel. Amiamo tuttavia lavorare anche con le seconde linee, quello che offrono un lusso accessibile, e soprattutto con giovani designer, che magari ci hanno conosciuto da studenti”. Il 60% dei prodotti Lyria va all’estero e non è possibile tacere che ad agosto 2025 è stato registrato un calo tra il 3 e il 5% della produzione, che auspicabilmente sarà recuperato prima della fine dell’anno.
Lyria continua ad avere il 90% del suo business sui tessuti per abbigliamento, ma vorrebbe spingere la produzione di tessuti per arredamento avviata quattro anni fa e che sta dando grandi soddisfazioni. Proprio sui tessuti per l’arredo si basa l’attività degli studenti presenti in Lyria: dopo questa settimana lavoreranno in gruppi misti fino a novembre, grazie a videoconferenze che legheranno Milano e Riyadh. Il miglior progetto sarà presentato sempre a novembre in occasione del primo salone del mobile a Riyadh e questo oggetto di arredamento frutto della creatività e della collaborazione degli studenti sarà prodotto e presentato in occasione del prossimo Salone del Mobile di Milano







